Pages

mercoledì 14 febbraio 2024

La nostra solidarietà a Ghali


 Diamo la nostra piena solidarietà al rapper Ghali che dal palco di Sanremo, nel più totale silenzio del mondo dello spettacolo, ha avuto la sensibilità e il coraggio di denunciare il genocidio in corso a Gaza. Una denuncia autentica, sentita, profondamente umana.


La reazione isterica dell'ambasciatore d'Israele, che censura la presa di posizione del cantante nel nome della denuncia del 7 ottobre, misura ancora una volta l'arroganza cinica del sionismo, che capovolgendo la realtà presenta ogni legittima resistenza palestinese all'oppressione sionista, quali che siano le sue direzioni e le sue forme, come ragione dei propri crimini mostruosi.
Abbiamo sempre criticato la natura politica di Hamas, ma Hamas è parte della resistenza palestinese, e la resistenza è un diritto di ogni popolo oppresso. Tanto più contro un'occupazione che ha un secolo di storia alle proprie spalle, e che oggi rivela una volta di più, in particolare a Gaza, tutta la propria criminalità genocida: con decine di migliaia di morti, innanzitutto bambini, il 70% di case distrutte, la privazione di acqua, cibo, medicine, fosse comuni di palestinesi bendati, prigionieri esibiti nudi su carri bestiame, uno scenario di orrore senza fine.
Il più crudo atto di resistenza all'oppressione, anche nei suoi aspetti più discutibili, è nulla di fronte a tutto questo.

Ancora più scandaloso, se possibile, è il pronto sostegno alla censura sionista da parte dei vertici della Rai, che hanno sentito il bisogno di rassicurare l'ambasciata sionista circa la linea editoriale filoisraeliana dell'informazione pubblica. Da sempre la Rai e i media hanno rivelato una cinica indifferenza di fronte all'oppressione quotidiana del popolo palestinese. Di più, hanno sempre coperto e giustificato i crimini sionisti contro civili, donne, bambini, e le responsabilità delle potenze imperialiste nel loro sostegno determinante ad Israele. Il fatto che oggi partecipino in prima persona alla pubblica censura di Ghali misura una volta di più il loro squallido servilismo verso il sionismo.

A maggior ragione ribadiamo la nostra solidarietà a Ghali. Ci auguriamo che la sua denuncia aiuti a rendere ancor più partecipata la manifestazione del 24 febbraio a Milano, a sostegno del popolo palestinese e della resistenza palestinese.

Partito Comunista dei Lavoratori