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mercoledì 13 ottobre 2021

La pacificazione alla Beppe Grillo

 


L'odor di fascismo che ancora emana dalla Camera del lavoro devastata di Roma deve aver inebriato Beppe Grillo.

A corto di voti da quando ha mostrato nudo e crudo il volto reazionario e razzista del M5S, oggi per recuperarne qualcuno prova a pescare anche lui nel mare non troppo largo ma comunque cospicuo dei no vax anti-green pass.

La CGIL capitolò al fascismo col "Patto di pacificazione" del 1921. Un secolo dopo, Beppe Grillo capitola ai no vax chiedendo la pacificazione sul green pass.

Ha fatto i calcoli. Sono ancora 19 milioni gli italiani da vaccinare, un terzo. Tolti dodicenni, diciottenni e over sessantenni, restano sei milioni di persone tra la popolazione attiva senza vaccino.

Due terzi però potrebbero essere «disoccupati o inattivi o non occupati». Quindi restano ancora 3,5 milioni di lavoratori a tempo indeterminato, gli unici evidentemente che esistano per Beppe Grillo da vaccinare.

Infatti i lavoratori precari a tempo determinato non entrano in questo strano conteggio. Probabilmente, avendo il suo movimento abolito la povertà, Beppe Grillo deve aver messo i precari tra i beati che possono fregiarsi del ricatto da due soldi del reddito di cittadinanza e godersi la vita spaparanzati sul divano.

Ad ogni modo, per gli ultimi irriducibili no vax, Beppe Grillo propone di pagare il tampone fino a dicembre. La spesa si aggira sul miliardo di euro. Ma il patto di pacificazione alla Beppe Grillo non mette un solo euro sul conto dei padroni. Tutto sul groppone dell'INPS, ossia dello Stato, e cioè non direttamente ai no vax, ma indirettamente a tutti i lavoratori vaccinati e non vaccinati che dovranno pagare un miliardo tasse in più per l’aumento del debito pubblico. Il tutto mentre da qui a dicembre i padroni evaderanno più o meno 20 miliardi di euro.

La pacificazione di Beppe Grillo è tutta qua. È una pacificazione sempre coi padroni. Come Di Maio, prima delle elezioni, faceva il giro delle sette chiese per ingraziarseli, oggi Beppe grillo fa il giro dell'ottava, quella dei no vax, cioè quella più intrisa di squadristi e fascisti, per ingraziarsi anche i loro più fedeli e ignobili zerbini.

In attesa di un'improbabile pacificazione coi lavoratori, auguriamo a Beppe Grillo di fare pace col cervello. Sarà il giorno, almeno, che avrà imparato a fare i conti.

Lorenzo Mortara