Il Partito Comunista dei Lavoratori risponde all'appello per il diritto alla residenza e l’abrogazione dell’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi (1), che prevede che «chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non possa chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi» e vieta per cinque anni agli occupanti di immobili pubblici la partecipazione all’assegnazione di alloggi. L’articolo 5, come viene correttamente evidenziato nel documento dell’appello, colpisce decine di migliaia di persone ed esclude dall’anagrafe chi è costretto dalle sue condizioni materiali a occupare immobili o ad accettare affitti in nero, non potendo ottenere la residenza.
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venerdì 28 giugno 2024
Il PCL aderisce all'appello per il diritto alla residenza
Il Partito Comunista dei Lavoratori risponde all'appello per il diritto alla residenza e l’abrogazione dell’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi (1), che prevede che «chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non possa chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi» e vieta per cinque anni agli occupanti di immobili pubblici la partecipazione all’assegnazione di alloggi. L’articolo 5, come viene correttamente evidenziato nel documento dell’appello, colpisce decine di migliaia di persone ed esclude dall’anagrafe chi è costretto dalle sue condizioni materiali a occupare immobili o ad accettare affitti in nero, non potendo ottenere la residenza.