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Giù le mani da Askatasuna!


 All'alba di questa mattina polizia e carabinieri, su mandato del ministero degli Interni, hanno sgomberato e murato il centro sociale Askatasuna a Torino. La giunta comunale di centrosinistra ha prontamente scaricato il centro sociale, revocando il cosiddetto patto siglato in primavera per la “rigenerazione” dell'immobile: nei fatti e formalmente, un via libera alla polizia e al governo Meloni, come era facile prevedere.


Sono ora in corso perquisizioni a catena nelle case degli attivisti del centro sociale. A decine di attivisti è stato contestato il reato di danneggiamento, imbrattamento, invasione di edifici, resistenza a pubblico ufficiale. È la vendetta dello Stato contro una realtà di movimento da tempo impegnata nelle azioni di protesta e di opposizione, in particolare nel movimento pro Palestina.

“In Italia non c'è spazio per la violenza!” esclama gongolante il ministro Piantedosi. In realtà c'è uno spazio smisurato per la violenza istituzionale del potere: quella che ha armato e arma la mano genocida di Israele, che ingrassa i profitti dell'industria militare, che annuncia scenari di guerra, che respinge o deporta i migranti, che protegge i torturatori libici e i loro lager, che manganella gli operai in lotta per il proprio posto di lavoro. Il vero “reato” di Askatasuna è opporsi a questa violenza.

“Grazie al lavoro della questura e della prefettura lo Stato ha colpito” dichiara trionfante la vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Augusta Montaruli. “Momento storico per la città di Torino” annuncia la Lega. “Il regalo di Natale più bello che Piantedosi potesse fare ai torinesi”.
Le grida di esultanza del governo a guida postfascista trasudano uno spirito di vendetta. Non potevano colpire Askatasuna nel momento della grande mobilitazione di massa di fine settembre e inizio ottobre, quando milioni di persone in tutta Italia si sono mobilitate per la Palestina al fianco della Flotilla; quando la forza di massa ha messo il governo sulla difensiva, costretto a subire l'occupazione simbolica di piazze, stazioni, aeroporti, a dispetto delle leggi forcaiole di Salvini. Pensano invece di poter colpire ora, in un momento di ripiegamento del movimento, nel nome del ritorno a “legge e ordine”. Legge e ordine della borghesia.

Come Partito Comunista dei Lavoratori, da sempre impegnato a Torino e in tutta Italia, in ogni movimento di opposizione alla classe dominante e ai suoi governi, diamo una solidarietà piena, attiva, incondizionata, al centro sociale Askatasuna. Non è questo il momento di discutere sull'opportunità o meno di singole scelte compiute, o dei limiti di un antagonismo senza progetto di rivoluzione. Ci sarà tempo e luogo per discutere di questo, tra compagni, all'interno del movimento di lotta. Ora è il momento della solidarietà incondizionata contro la repressione dello Stato ai compagni colpiti dalla repressione e alla loro organizzazione.

Giù le mani da Askatasuna!

Per una ripresa della mobilitazione di massa che rovesci i rapporti di forza!
Per un ingresso sulla scena della classe operaia al fianco di ogni soggetto colpito dal potere, nel segno del più ampio fronte unico di classe!
Per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, unica vera alternativa!

Partito Comunista dei Lavoratori