♠ in BNP Paribas,bond,Citigroup,debito,Deutsche bank,Global Markets,Goldamn sachs,Grecia,HSBC,Il Sole 24 Ore,Merril Lync,Troika,Tsipras at 01:23
26 Luglio 2017
«Un successo assoluto»: così Alexis Tsipras ha salutato il ritorno della Grecia sul mercato dei capitali.
Di cosa si tratta? Si tratta del fatto che il governo greco è tornato a emettere bond sul mercato finanziario. Esattamente bond a cinque anni, che gli hanno fruttato tre miliardi di euro. Più di metà della somma raccolta è giunta dai vecchi creditori della Grecia, cioè dagli Stati e banche imperialiste che hanno affamato quel paese. A vendere i bond (in gergo si chiama “gestire il collocamento”) hanno pensato guarda caso sei grandi banche internazionali appositamente incaricate dal governo ellenico (BNP Paribas, Citigroup Global Markets, Goldman Sachs, Merril Lynch, Deutsche Bank, HSBC), le quali in parte hanno comprato direttamente i titoli greci, in parte li hanno piazzati ad altri acquirenti. Il tutto naturalmente in cambio di un rendimento (interesse sul debito) notevolmente elevato: 4,26 %. Per fare un raffronto i titoli italiani, grazie agli investimenti della BCE, sono oggi scambiati con un rendimento dello 0,80%.
Prima domanda: perché i creditori imperialisti sono tornati a comprare i titoli greci? Perché Tsipras si è sufficientemente prostrato in questi due anni a tutte le richieste degli strozzini della troika per guadagnarsi una medaglia di affidabilità. Seconda domanda: perché rendimenti tanto elevati sulle nuove emissioni? Perché il capitale finanziario conosce bene il collasso dell'economia greca (crollo del 25% del pil, debito al 180%) - prodotto della sua stessa rapina - e dunque si cautela (da perfetto strozzino) con alti interessi... a loro volta volàno di nuovo debito, in una spirale senza fine. L'unica cosa chiara è che a pagare il conto sono chiamati come sempre i lavoratori, i disoccupati, la popolazione povera di Grecia. Gli stessi che hanno retto sulle proprie spalle la bancarotta del capitalismo greco e gli effetti della crisi mondiale.
Mentre la sinistra riformista continua a benedire Tsipras, il Sole 24 Ore ha commentato con cinica soddisfazione: «...Un ex giovane comunista come Tsipras si è convertito dalla politica suicida di collisione con la UE alla stagione di austerità e riforme strutturali» (26 luglio). È un bilancio di verità: l'unico assoluto successo di Tsipras è il successo dei creditori imperialisti.
Di cosa si tratta? Si tratta del fatto che il governo greco è tornato a emettere bond sul mercato finanziario. Esattamente bond a cinque anni, che gli hanno fruttato tre miliardi di euro. Più di metà della somma raccolta è giunta dai vecchi creditori della Grecia, cioè dagli Stati e banche imperialiste che hanno affamato quel paese. A vendere i bond (in gergo si chiama “gestire il collocamento”) hanno pensato guarda caso sei grandi banche internazionali appositamente incaricate dal governo ellenico (BNP Paribas, Citigroup Global Markets, Goldman Sachs, Merril Lynch, Deutsche Bank, HSBC), le quali in parte hanno comprato direttamente i titoli greci, in parte li hanno piazzati ad altri acquirenti. Il tutto naturalmente in cambio di un rendimento (interesse sul debito) notevolmente elevato: 4,26 %. Per fare un raffronto i titoli italiani, grazie agli investimenti della BCE, sono oggi scambiati con un rendimento dello 0,80%.
Prima domanda: perché i creditori imperialisti sono tornati a comprare i titoli greci? Perché Tsipras si è sufficientemente prostrato in questi due anni a tutte le richieste degli strozzini della troika per guadagnarsi una medaglia di affidabilità. Seconda domanda: perché rendimenti tanto elevati sulle nuove emissioni? Perché il capitale finanziario conosce bene il collasso dell'economia greca (crollo del 25% del pil, debito al 180%) - prodotto della sua stessa rapina - e dunque si cautela (da perfetto strozzino) con alti interessi... a loro volta volàno di nuovo debito, in una spirale senza fine. L'unica cosa chiara è che a pagare il conto sono chiamati come sempre i lavoratori, i disoccupati, la popolazione povera di Grecia. Gli stessi che hanno retto sulle proprie spalle la bancarotta del capitalismo greco e gli effetti della crisi mondiale.
Mentre la sinistra riformista continua a benedire Tsipras, il Sole 24 Ore ha commentato con cinica soddisfazione: «...Un ex giovane comunista come Tsipras si è convertito dalla politica suicida di collisione con la UE alla stagione di austerità e riforme strutturali» (26 luglio). È un bilancio di verità: l'unico assoluto successo di Tsipras è il successo dei creditori imperialisti.