♠ in Amburgo,ANPI,appello,Fabio Vettorel,Germania,giustizia borghse,liberazione,M5S,Minniti,PD,PRC,repressione at 01:34
Il compagno Fabio Vettorel è ancora in carcere, in fermo preventivo, dal 7 luglio 2017. Senza veri capi di accusa, senza nulla di concreto in mano, solo per il fatto di esser stato lì ad Amburgo a manifestare contro i diretti esecutori delle politiche lacrime e sangue che rispondono agli interessi delle classi padronali, che attanagliano le masse popolari d’Italia, d’Europa e del mondo intero. Il caso di Fabio, così platealmente ingiusto, ormai è diventato qualcosa di imbarazzante pure per i settori liberali della borghesia. Ma è proprio questa la giustizia e la democrazia dei poteri forti, degli stati "democratici", dei padroni. II caso è arrivato nelle pagine dei principali quotidiani nazionali ed internazionali, oltre che nelle televisioni.
Come Partito Comunista dei Lavoratori abbiamo sin dal primo giorno solidarizzato con Fabio e con gli altri attivisti arrestati, chiedendone l'immediato rilascio senza alcuna pena da scontare e senza nessun capo d’imputazione accollato. Noi prendiamo le difese di qualsiasi compagno e attivista che si trovi sotto i colpi della repressione dello Stato, sia italiano che germanico o altro. Perché per noi è una questione di classe, e di lotta di classe. Con le nostre forze abbiamo partecipato a tutti i presidi in difesa di questi compagni, abbiamo lanciato dalle pagine del nostro sito comunicati e appelli per smascherare l’azione del governo. Non ci fermiamo.
Saremo presenti al presidio di venerdì 24 novembre in piazza Duomo a Belluno, pur non condividendo l'appello firmato da molti - dal PRC al PD, dall'ANPI al M5S - (ma non da noi) perché legittimante questa architettura giuridica di classe e questo stato "democratico", e raccoglie figure politiche reazionarie, antipopolari e antioperaie, come il M5S e il PD con i quali non può esser fatto nessun fronte.
Al contempo rilanciamo quindi con urgenza a tutta la sinistra politica, sindacale, sociale e di movimento la necessità di una grande e forte azione congiunta contro le politiche di repressione del Governo (politiche di Minniti), e denunciando la sua immobilità nel caso Vettorel. In questo senso crediamo di essere fedeli anche al messaggio e allo spirito trasmessi da Fabio dal carcere, uno spirito combattivo, anticapitalista e di grande coraggio.
Saremmo presenti anche al corteo di sabato 2 dicembre a Feltre, lanciato dal Postaz. Sempre per chiedere la libertà di Fabio, senza pene.
Fuori i compagni dalle galere!
«Probabilmente lor signori pensano che la repressione fermerà la nostra sete di libertà. La nostra volontà di costruire un mondo migliore. Ebbene, essi si illudono.» (Fabio Vettorel, dal carcere)
Come Partito Comunista dei Lavoratori abbiamo sin dal primo giorno solidarizzato con Fabio e con gli altri attivisti arrestati, chiedendone l'immediato rilascio senza alcuna pena da scontare e senza nessun capo d’imputazione accollato. Noi prendiamo le difese di qualsiasi compagno e attivista che si trovi sotto i colpi della repressione dello Stato, sia italiano che germanico o altro. Perché per noi è una questione di classe, e di lotta di classe. Con le nostre forze abbiamo partecipato a tutti i presidi in difesa di questi compagni, abbiamo lanciato dalle pagine del nostro sito comunicati e appelli per smascherare l’azione del governo. Non ci fermiamo.
Saremo presenti al presidio di venerdì 24 novembre in piazza Duomo a Belluno, pur non condividendo l'appello firmato da molti - dal PRC al PD, dall'ANPI al M5S - (ma non da noi) perché legittimante questa architettura giuridica di classe e questo stato "democratico", e raccoglie figure politiche reazionarie, antipopolari e antioperaie, come il M5S e il PD con i quali non può esser fatto nessun fronte.
Al contempo rilanciamo quindi con urgenza a tutta la sinistra politica, sindacale, sociale e di movimento la necessità di una grande e forte azione congiunta contro le politiche di repressione del Governo (politiche di Minniti), e denunciando la sua immobilità nel caso Vettorel. In questo senso crediamo di essere fedeli anche al messaggio e allo spirito trasmessi da Fabio dal carcere, uno spirito combattivo, anticapitalista e di grande coraggio.
Saremmo presenti anche al corteo di sabato 2 dicembre a Feltre, lanciato dal Postaz. Sempre per chiedere la libertà di Fabio, senza pene.
Fuori i compagni dalle galere!
«Probabilmente lor signori pensano che la repressione fermerà la nostra sete di libertà. La nostra volontà di costruire un mondo migliore. Ebbene, essi si illudono.» (Fabio Vettorel, dal carcere)