Post in evidenza

La polizia di Berlino interrompe il Congresso sulla Palestina. La libertà di parola diventa una farsa

  Con un'azione che ha pochi precedenti recenti di questo tipo, il governo tedesco è arrivato a disturbare, fino all'impedimento fis...

Cerca nel blog per parole chiave

Per un movimento LGBT+ antifascista, anticlericale, anticapitalista

Mentre il governo reazionario di Salvini e Di Maio prende forma, assistiamo all'avanzata del peggior trogloditismo poltico omofobo e misogino. La situazione sociale per le persone LGBT+ non naviga in buone acque. Le briciole concesse dal "democristianissimo" Renzi sono solo fumo negli occhi atto a mascherare un disegno conservatore legato al pensiero dominante. La negazione dei diritti è una negazione di dignità.

La liberazione della sessualità e la libera costruzione della propria soggettività sono messe in discussione innanzitutto dalla tremenda crisi economica che da oltre dieci anni ci priva di diritti, salute e speranze; dall'altro l'avanzata dell'oscurantismo religioso e dei loro fedeli alleati fascisti ci impone con violenza – non solo simbolica – modelli eteronormati conservatori, basati sulla subordinazione femminile al ruolo di moglie-madre e l'esaltazione della virilità maschile in chiave nazionalista di cui francamente faremmo volentieri a meno.

Rivendichiamo la piena parità, dignità e libertà declinate in leggi e diritti come il matrimonio egualitario, il riconoscimento delle unioni civili e di fatto nella sua interezza, nonché della genitorialità tanto per i single quanto per le coppie omosessuali. Siamo contro la patologizzazione purtroppo tuttora in atto delle persone trans. Vogliamo una salute realmente pubblica, efficiente e laica sotto controllo sociale e contraccezione sicura e a prezzi popolari. L'autonomia economica e l'accesso ai diritti - a partire dalla rivendicazione della riduzione del'orario di lavoro per tutte e tutti a parità di salario, dal reintegro dell'art. 18 e sua estensione a tutto il mondo del lavoro, all'abolizione del Jobs act – nonché la difesa degli spazi di incontro e autodeterminazione come consultori, centri antiviolenza ecc. sono la migliore ricetta contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Il movimento LGBT+ ha davanti a sé una importante sfida: intrecciare le proprie istanze a quelle dell'antifascismo, del mondo del lavoro, degli studenti e dei migranti. Ma oggi più che mai, una affermazione comune di libertà non può non mettere in discussione i privilegi e il ruolo reazionario della Chiesa cattolica in Italia: la rivendicazione dell'abolizione del Concordato e di tutte le regalie che concediamo al Vaticano, a partire dalla truffa dell'8 per mille e dall'insegnamento religioso nella scuola pubblica, deve essere centrale. Una battaglia indiscutibilmente ambiziosa, però l'unica che realisticamente possa garantirci la libertà e i diritti che meritiamo.
Partito Comunista dei Lavoratori