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Sfratto ad Anzola: vincere con la lotta!

Continua la lotta per la casa a Bologna e in provincia: grazie alla presenza degli abitanti del quartiere e di solidali bolognesi, è stato rinviato di due mesi uno sfratto che pendeva su tre famiglie residenti ad Anzola dell'Emilia. Famiglie di lavoratori immigrati, spesso residenti da decenni nel territorio, ben lontane dagli stereotipi razzisti e reazionari che i partiti padronali alimentano.
Proletari che perdono loro malgrado il lavoro, e il salario su cui contavano, che non possono più permettersi di pagare affitti di 700 euro all'ASP Città di Bologna, l'azienda pubblica bolognese di servizi alla persona, che insieme all'amministrazione di Anzola si preoccupa prima di tutto di garantire la continuità delle rendite immobiliari, a danno di intere famiglie proletarie la cui prospettiva è spesso, come in questo caso, quella di finire per la strada. Anche chiamando in forze polizia e carabinieri (con quali costi? Chissà!), che devono prestarsi a questa militarizzazione sempre più estesa e brutale nella gestione delle giuste rivendicazioni dei lavoratori e del conflitto sociale che ne consegue di necessità.
Il tutto succede mentre la sinistra politica, quella che teoricamente dovrebbe schierarsi sempre e comunque dalla parte dei lavoratori, dei proletari contro i loro oppressori e sfruttatori, continua a disertare scientificamente questi appuntamenti di lotta, limitandosi a proporre soluzioni fantasiose e comunque inadeguate quando si tratta di raccogliere voti in campagna elettorale, salvo adattarsi, o appoggiare direttamente, le politiche locali e nazionali dei partiti dominanti (in primis il PD), tutte a favore dei grandi proprietari immobiliari e contro gli inquilini.
La buona riuscita del picchetto di oggi è sicuramente un risultato positivo e un buon esempio di come si possa iniziare a ricostruire quell'unità di classe necessaria per rispondere alle politiche di speculatori immobiliari, banchieri, industriali e partiti loro servi.
Ma rimane la questione di fondo di una alternativa politica dei lavoratori a tutto campo, che non si limiti a richieste d'elemosina a padroni che non vogliono concedere più nulla e che, anzi, demoliscono tutti i diritti acquisiti con le lotte operaie, portando mano a mano la classe lavoratrice verso una vita precaria, misera, umiliante, da schiavi salariati (per chi ha la “fortuna” del posto di lavoro). Alla forza dei padroni contro i lavoratori va contrapposta una forza uguale dei lavoratori (occupati e no) per rovesciare questo sistema, il capitalismo, e imporre un governo della maggioranza: una repubblica dei lavoratori.

Il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) continuerà a stare al fianco dei lavoratori e degli oppressi per la costruzione di un movimento di massa della lotta di classe e per un partito rivoluzionario dei lavoratori!


ORGANIZZARE E COORDINARE COMITATI DI LOTTA DEGLI INQUILINI!


LOTTARE INSIEME AGLI OPERAI MINACCIATI DA LICENZIAMENTI E CHIUSURE!


PER UN UNICO MOVIMENTO DI LOTTA CONTRO I PADRONI E CONTRO IL GOVERNO!


PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI!