PER
L’UNITA’ DEI LAVORATORI, DELLE CLASSI POPOLARI, DEI MOVIMENTI
CONTRO TUTTE LE DESTRE: DA RENZI A SALVINI PASSANDO PER GRILLO
Ci
troviamo doverosamente nelle strade della nostra città per
contestare il comizio di Salvini e la sua variegata corte razzista e
neofascista.
Il
successo elettorale di Salvini e della Lega è in parte dovuto al
declino di Berlusconi e del PDL/Forza italia, e in parte ad un enorme
investimento mediatico da parte di un sistema politico che ha
assoluta necessità di un polo che rappresenti il popolo di destra e
i suoi umori reazionari ai fini dell’alternanza di governo così
eternamente confinata entro le compatibilità borghesi (che per
inciso fa comodo anche a Renzi); in parte, ancora, alla crisi e al
tradimento delle ragioni dei lavoratori e delle classi popolari da
parte della sinistra politica e sindacale che lascia campo libero
alle truffe comiziesche populiste dello stesso Salvini o di Grillo.
Intuendo
questo spazio di consenso Salvini ha completamente convertito la Lega
dal federalismo al nazionalismo (non più “Roma ladrona” ma
“prima gli italiani”) ha imbarcato i neofascisti di Casa Pound
che all’occasione vengono bene per sortite squadristiche contro i
militanti di sinistra, e ha sviluppato la più becera retorica
xenofoba e razzista contro i migranti, costruendo su questo un
momento importante del suo messaggio politico costellato di continue
provocazioni (ad es. esempio le ruspe contro i campi rom).
Tutte
le ragioni di ordine democratico, sociale, e soprattutto di classe
sostengono la necessità che al leghismo/neofascismo venga sbarrata
la strada. Per fare questo è assolutamente necessario coinvolgere la
classe lavoratrice, gli strati popolari della cittadinanza, dagli
indigeni ai migranti, i movimenti di rivendicazione di diritti civili
e sociali e gli attori delle mille vertenze sparsi sul territorio.
Ossia, è necessario proporre una risposta determinata e unitaria
all’avanzare del leghismo e del neofascismo, a partire
dall’organizzazione di momenti unitari di lotta e contestazione,
senza che ciò sia ostacolato dalle pur legittime differenze tra
ideologie, progetti politici e sindacali.
Solo
una risposta di questo tipo può porsi l’obbiettivo di coinvolgere
larghe masse e di non rimanere confinato ai cosiddetti “addetti ai
lavori”.
Purtroppo
dobbiamo constatare che le cose oggi vanno diversamente.
Non
condividiamo infatti l’indizione di due appuntamenti diversi, di
due piazze, per contestare il comizio di Salvini.
Il
rischio reale è non solo quello della divisione, ma anche quello di
cadere ineluttabilmente in una logica minoritaria che non solo non
danneggia Salvini e il suo progetto politico, ma addirittura gli
offre un proscenio mediatico più favorevole e gli consente di
presentarsi come un campione di democrazia.
Ovviamente,
i compagni del PCL sono in piazza oggi per fare il loro dovere
rivoluzionario contro la destra leghista e fascista, ma questo non ci
esime dal criticare severamente le modalità che hanno caratterizzato
l’organizzazione della giornata odierna e auspichiamo per il
futuro di un necessario confronto unitario sul terreno del contrasto
alla destra cosi come nel sostegno alle mille vertenze che insistono
sul nostro territorio (dalla rivendicazione del diritto alla casa,
alle lotte contro i licenziamenti e per un contratto migliore, alla
lotta contro la ”buona scuola” e i provvedimenti governativi dai
stampo apertamente reazionario e antisociale).