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DOMENICA 8 NOVEMBRE CONTESTIAMO SALVINI, LA LEGA E I NEOFASCISTI

PER L’UNITA’ DEI LAVORATORI, DELLE CLASSI POPOLARI, DEI MOVIMENTI CONTRO TUTTE LE DESTRE: DA RENZI A SALVINI PASSANDO PER GRILLO

Ci troviamo doverosamente nelle strade della nostra città per contestare il comizio di Salvini e la sua variegata corte razzista e neofascista.

Il successo elettorale di Salvini e della Lega è in parte dovuto al declino di Berlusconi e del PDL/Forza italia, e in parte ad un enorme investimento mediatico da parte di un sistema politico che ha assoluta necessità di un polo che rappresenti il popolo di destra e i suoi umori reazionari ai fini dell’alternanza di governo così eternamente confinata entro le compatibilità borghesi (che per inciso fa comodo anche a Renzi); in parte, ancora, alla crisi e al tradimento delle ragioni dei lavoratori e delle classi popolari da parte della sinistra politica e sindacale che lascia campo libero alle truffe comiziesche populiste dello stesso Salvini o di Grillo.

Intuendo questo spazio di consenso Salvini ha completamente convertito la Lega dal federalismo al nazionalismo (non più “Roma ladrona” ma “prima gli italiani”) ha imbarcato i neofascisti di Casa Pound che all’occasione vengono bene per sortite squadristiche contro i militanti di sinistra, e ha sviluppato la più becera retorica xenofoba e razzista contro i migranti, costruendo su questo un momento importante del suo messaggio politico costellato di continue provocazioni (ad es. esempio le ruspe contro i campi rom).

Tutte le ragioni di ordine democratico, sociale, e soprattutto di classe sostengono la necessità che al leghismo/neofascismo venga sbarrata la strada. Per fare questo è assolutamente necessario coinvolgere la classe lavoratrice, gli strati popolari della cittadinanza, dagli indigeni ai migranti, i movimenti di rivendicazione di diritti civili e sociali e gli attori delle mille vertenze sparsi sul territorio.
Ossia, è necessario proporre una risposta determinata e unitaria all’avanzare del leghismo e del neofascismo, a partire dall’organizzazione di momenti unitari di lotta e contestazione, senza che ciò sia ostacolato dalle pur legittime differenze tra ideologie, progetti politici e sindacali.
Solo una risposta di questo tipo può porsi l’obbiettivo di coinvolgere larghe masse e di non rimanere confinato ai cosiddetti “addetti ai lavori”.
Purtroppo dobbiamo constatare che le cose oggi vanno diversamente.
Non condividiamo infatti l’indizione di due appuntamenti diversi, di due piazze, per contestare il comizio di Salvini.
Il rischio reale è non solo quello della divisione, ma anche quello di cadere ineluttabilmente in una logica minoritaria che non solo non danneggia Salvini e il suo progetto politico, ma addirittura gli offre un proscenio mediatico più favorevole e gli consente di presentarsi come un campione di democrazia.

Ovviamente, i compagni del PCL sono in piazza oggi per fare il loro dovere rivoluzionario contro la destra leghista e fascista, ma questo non ci esime dal criticare severamente le modalità che hanno caratterizzato l’organizzazione della giornata odierna e auspichiamo per il futuro di un necessario confronto unitario sul terreno del contrasto alla destra cosi come nel sostegno alle mille vertenze che insistono sul nostro territorio (dalla rivendicazione del diritto alla casa, alle lotte contro i licenziamenti e per un contratto migliore, alla lotta contro la ”buona scuola” e i provvedimenti governativi dai stampo apertamente reazionario e antisociale).