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IL PCL alle elezioni amministrative






              https://youtu.be/KtVEwI86Vfo

Il PCL ha tenuto venerdì 5 Febbraio a Roma una conferenza stampa nazionale per presentare le proprie scelte per le elezioni amministrative.

Il nostro partito sarà presente alle prossime elezioni amministrative in tutte le principali città ( Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli) con proprie liste indipendenti e propri candidati a sindaco.

I candidati a sindaco del PCL saranno: Alessio Ariotto , avvocato del lavoro, a Torino; Natale Azzaretto, insegnante, a Milano; Ermanno Lorenzoni , pensionato ex ferroviere, a Bologna; Massimo Civitani, studente universitario, a Roma; Paolo Prudente, dipendente comunale, a Napoli.

Già presente alle elezioni politiche del 2008 e del 2013, alle elezioni europee del 2009, in diverse competizioni elettorali locali, il PCL si presenta alle prossime elezioni amministrative in contrapposizione alle tre destre che oggi si contendono la rappresentanza del capitalismo italiano su scala nazionale e locale: il PD di Renzi e il suo governo, il più reazionario del dopoguerra; la destra salviniana e lepenista, che sguazza nella guerra fra poveri; il M5S, nemico del lavoro, che punta ad una Repubblica plebiscitaria via web.

SEL e Sinistra Italiana, anche quando si presentano in forma autonoma, non hanno credibilità: perchè hanno amministrato ininterrottamente col PD condividendone le responsabilità; perchè continuano ad amministrare col PD il resto di Italia, nonostante il renzismo; perchè puntano a ricomporre in prospettiva il centrosinistra, cioè l' alleanza col PD. Siamo in presenza di una sinistra vittima della sindrome di Stoccolma, nazionalmente orfana del centrosinistra ma incapace di elaborare il lutto e di rompere definitivamente il cordone ombelicale col PD.

Il PC di Marco Rizzo, che pare si presenti in alcune città, è guidato da un segretario che si è compromesso nei governi Prodi e D'Alema, compresi i bombardamenti su Belgrado; inneggia a Stalin e ai suoi crimini anti-comunisti; loda Kim Il Sung, contro ogni senso del grottesco.


Il PCL è l'unico partito della sinistra che non si è mai compromesso con la borghesia italiana, i suoi partiti, i suoi governi, né sul piano nazionale, né sul piano locale. Rivendichiamo le ragioni del lavoro in contrapposizione agli interessi del capitalismo. Consideriamo il capitalismo un sistema sociale fallito che ovunque scarica la propria crisi sulle condizioni dei lavoratori. Chiunque governi questo sistema può solo gestire la miseria che esso genera (vedi Tsipras). Non abbiamo l'ambizione di governare il capitalismo ma di rovesciarlo. Ci battiamo ad ogni livello, nazionale e locale, per la prospettiva del governo dei lavoratori, un governo che concentri nelle mani dei lavoratori e della maggioranza della società le leve fondamentali dell'economia, e riorganizzi la società su nuove basi. L'unico governo, per semplificare, che possa nazionalizzare le banche, espropriare le aziende che licenziano, nazionalizzare Ilva senza indennizzo per i grandi azionisti e sotto controllo operaio
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Sul piano locale, come sul piano nazionale, i nostri programmi rifiutano la logica delle compatibilità del capitalismo. Rivendichiamo ad esempio l'annullamento del debito dei comuni verso le banche, la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari, la requisizione dei grandi patrimoni immobiliari sfitti detenuti da banche e assicurazioni, l'esproprio delle grandi proprietà immobiliari ecclesiastiche. Sono misure incompatibili col capitalismo perchè è il capitalismo ad essere incompatibile con le esigenze sociali più elementari, a partire dalla casa e dal lavoro.

La presentazione elettorale del PCL mira a far conoscere un programma anticapitalista ai più ampi settori di massa, a incoraggiare la ribellione sociale, a sviluppare la coscienza politica degli sfruttati in direzione di una prospettiva rivoluzionaria. Perchè "solo una rivoluzione può cambiare le cose”.

Partito Comunista dei Lavoratori