Nell’esprimere piena solidarietà alle popolazioni romagnole alluvionate, siamo sicuri che la colpa non sia del nemico di turno; in questo caso le nutrie, che avrebbero scavato gallerie negli argini, come la peggiore disinformazione vorrebbe far credere, ma del cambiamento climatico e di una scriteriata gestione dell’ambiente naturale antropizzato. Vero che le nutrie, importate a suo tempo dai pellicciai e poi dagli stessi liberate quando le pellicce -non tiravano più-, scavano gallerie come i conigli selvatici, ma non vi sono prove che siano responsabili degli smottamenti. Inoltre, sui quindici casi di alluvione, più o meno grave, uno soltanto è stato causato dallo smottamento dell’argine, tutti gli altri da tracimazione al di sopra di esso.Insomma, se piovono in venti quattr’ore 10/15 centimetri di acqua, c’è poco da fare: il rischio rimane e, vista la totale incapacità della classe politica di risolvere o perlomeno attenuare il pericolo, purtroppo c’è da aspettarsi in futuro altri disastri e sempre più spesso. Nella società mercantile industriale, lo sviluppo della scienza, della tecnologia e della tecnica si converte costantemente, per via dell’accumulazione del capitale, in uno sviluppo di forze distruttive che degradano le fonti stesse della ricchezza, la natura e gli esseri viventi.
Partito Comunista dei Lavoratori
Emilia Romagna