Il Partito Comunista dei Lavoratori risponde all'appello per il diritto alla residenza e l’abrogazione dell’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi (1), che prevede che «chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non possa chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi» e vieta per cinque anni agli occupanti di immobili pubblici la partecipazione all’assegnazione di alloggi. L’articolo 5, come viene correttamente evidenziato nel documento dell’appello, colpisce decine di migliaia di persone ed esclude dall’anagrafe chi è costretto dalle sue condizioni materiali a occupare immobili o ad accettare affitti in nero, non potendo ottenere la residenza.
L’articolo 5 nega i diritti fondamentali della persona, tra cui rientra ovviamente il diritto alla casa. Sembra paradossale che una legge di uno stato di diritto impedisca alle persone di garantirsi l’igiene, il caldo d’inverno e il fresco d’estate, la cucina, il riposo, il luogo di crescita per i propri figli. Sembra, ma non è paradossale: tutto ciò si inserisce nelle logiche di tutela dei grandi patrimoni immobiliari, dei ricatti perpetuati dalle banche e dai loro mutui, dalla logica tutta liberale per cui per poter garantirsi un tetto si è costretti ad accettare le condizioni di lavoro più meschine.
In poche parole, è coerente con gli interessi della borghesia e del suo comitato d'affari: lo stato borghese.
Il Partito Comunista dei Lavoratori sottoscrive l’appello inserendolo entro il suo programma più ampio per il diritto alla casa, e rivendica:
- il blocco a tempo indeterminato degli sfratti: nessuno deve essere più gettato per strada dalla violenza borghese;
- l'esproprio senza indennizzo dei grandi patrimoni immobiliari di banche e clero. Le case per tutti ci sono, vanno espropriate a chi le tiene vuote per non fare abbassare il prezzo degli affitti.
- l'introduzione di una legge per calmierare il mercato dei fitti. Il guadagno sui fitti si aggirava, nel 2019, intorno al 4% medio annuo (al netto di tasse e spese). Senza nulla fare, solo per essere proprietari. Spesso un affitto supera il 40% dei guadagni di una persona.
- un programma di edilizia popolare. Lo Stato deve mettere in campo un vasto piano di edilizia popolare, in modo da dare un tetto alle famiglie che da anni attendono in graduatoria.
Siamo convinti che questa vertenza debba unirsi a quella più ampia dei salariati nella prospettiva di un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, l'unico che può rispondere ai bisogni degli sfruttati.
(1) "Diritti, libertà, uguaglianza: appello per la cancellazione dell’articolo 5", https://www.cnca.it/wp-content/uploads/2024/06/Appello-art-5_19-giugno-2024_con-firme.pdf
Partito Comunista dei Lavoratori