Post in evidenza

La polizia di Berlino interrompe il Congresso sulla Palestina. La libertà di parola diventa una farsa

  Con un'azione che ha pochi precedenti recenti di questo tipo, il governo tedesco è arrivato a disturbare, fino all'impedimento fis...

Cerca nel blog per parole chiave

No alla repressione di regime - contro i provvedimenti della procura bolognese, al fianco di chi lotta

♠ in , at 05:31
La sezione di Bologna del Partito Comunista dei Lavoratori aderisce alla manifestazione di sabato 26 settembre contro gli arresti ai domiciliari e il divieto di dimora a Bologna di alcuni militanti del Tpo e del Collettivo Hobo decisi dalla magistratura bolognese, una delle più asservite al potere del PD, da sempre, tranne per pochi anni, il partito di governo in città.
In prima istanza la "colpa" che gli viene attribuita è quella di essere stati solidali con gli occupanti dello stabile di Viale Vicini, vuoto da anni e che tornerà vuoto perché i poteri forti di questa città (banche,cooperative e costruttori vari) non sopportano che chi ha bisogno di un alloggio occupi quelli sfitti per dare un tetto alla propria famiglia. Persino chi è assegnatario di una casa ACER deve sopportare l'umiliazione di assegnazioni provvisorie (un anno,un anno e mezzo), per poi, scaduto il tempo, tornare ad essere taglieggiati dal cosiddetto "mercato libero".
Inoltre sono imputati per essersi opposti alle manifestazioni delle Sentinelle in Piedi (estrema destra integralista cattolica) e dei fascisti di Forza Nuova dello scorso anno. Così, mentre ai fascisti viene garantita la piena agibilità politica da parte delle istituzioni, la procura bolognese perseguita chi si oppone a questa “nuova” vecchia destra..

Gli attivisti del Tpo e di Hobo  vengono puniti per essere antifascisti e per aver aiutato i senza tetto ad opporsi allo sgombero dello stabile di Viale Vicini, da parte delle forze repressive dello Stato borghese, sempre pronte ad essere forti contro i deboli, soprattutto quando questi ultimi si organizzano per resistere. Vengono colpiti perché nella nuova Italia renziana le lotte vanno annientate; vanno difesi gli interessi economici e le speculazioni padronali; vanno salvaguardati gli spazi ai neofascisti, dovessero mai tornare utili in futuro.

Il Partito Comunista dei Lavoratori è solidale con i compagni colpiti da questi infami provvedimenti ed auspica che al più presto tutti possano veder revocate le varie misure repressive prese nei loro confronti.