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Santiago Maldonado: un crimine di Stato

 Santiago Maldonado, l’attivista che lottava insieme al popolo Mapuche contro l’usurpazione delle terre del popolo nativo in favore di Benetton, è stato ritrovato. 
Purtroppo, come era immaginabile, è stato ritrovato senza vita.


LA RESPONSABILITÀ DELLO STATO 


Come è stato raccontato nell’articolo “Santiago Maldonado: una desaparicion scuote l’Argentina”, la scomparsa di Santiago avvenne durante la repressione di un picchetto del popolo Mapuche che rivendicava il diritto di questo popolo ad abitare le proprie terre.

La responsabilità dello Stato argentino non consiste solo nell’essere il mandante della repressione e nell’averla eseguita materialmente – basti pensare che, come dicevamo, “il Capo di Gabinetto del Ministero della Sicurezza, Pablo Noceti, era presente in Chubut [e dichiarava] che i militanti Mapuche erano da considerarsi «come membri di un'organizzazione terroristica e che tutti sarebbero stati arrestati senza un ordine del tribunale»”. Ma consiste inoltre nell’essere il responsabile dell’occultamento delle prove, in primis del corpo, che avrebbero potuto incriminare i responsabili diretti.
Solo così si spiega come un corpo appaia dopo tre mesi in un fiume, il Rio Chubut, dopo che lo stesso tratto di fiume era stato perlustrato tre volte (come denuncia la famiglia Maldonado); dopo che il governo, e la stampa legata ad esso, hanno seminato versioni menzognere sulla sua scomparsa, dall’essere fuggito in Brasile all’aver aggredito un poliziotto con un coltello… fino alla clamorosa menzogna, pochi giorni prima dell’apparizione del corpo, da parte della candidata della destra macrista Lisa Carrio alle elezioni parlamentari di Buenos Aires capitale, sulla «probabilità del 20% che Santiago stia in Chile».


I COMPITI DELLA SINISTRA 


In uno scenario politico dove il macrismo fa appello a non «speculare elettoralmente» sulla la scomparsa di Santiago per nascondere le responsabilità del proprio governo, in primis della Ministra della Sicurezza Bullrich; e dove il centrosinistra kirchneriano fa appello a smobilitare le piazze per fini elettorali – le organizzazioni in difesa dei diritti umani cooptate dal kirchnerismo non hanno partecipato alle manifestazioni in seguito al ritrovamento del corpo di Santiago – volendo evitare di passare per estremista e soprattutto volendo evitare una radicalizzazione della propria base popolare; il compito principale della sinistra, del Partido Obrero e del FIT, è quello di fare appello alla mobilitazione per la cacciata della ministra Bullrich e la condanna ai responsabili di questo crimine di Stato.
La manifestazione di sabato 21 ottobre, convocata dal Encuentro Memoria Verdad y Justicia (Incontro Memoria Verità e Giustizia) – organizzazione in difesa dei diritti umani, indipendente dallo Stato e composta dalle varie correnti e partiti della sinistra – che ha mobilitato più di 200.000 persone in Plaza de Mayo, dimostra che la sinistra classista può aspirare ad essere la principale opposizione al macrismo se difende la propria autonomia e alternatività rispetto al centrosinistra kirchnerista.
Grazie all’enorme mobilitazione popolare è stato possibile ritrovare il corpo di Santiago. Solo attraverso la continuazione di quella stessa mobilitazione potranno ora essere trovati, e condannati, anche i responsabili di questo crimine.
Michele Amura