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Genova Antifascista: 5000 persone in piazza contro fascisti Lega e Partito Democratico

 
Con una piattaforma radicale e anticapitalista e senza l'adesione di CGIL e ANPI

Tra le varie cronache ed i diversi resoconti pubblicati sul corteo antifascista non emerge in modo netto la più importante.

A Genova il 3 febbraio si è assistito a qualcosa di nuovo che ha travalicato i consueti schemi dell'antifascismo di protesta o di testimonianza su cui da anni si fondano queste manifestazioni. Per la prima volta le molte anime antifasciste della città riunite, in assemblea permanente, hanno elaborato una piattaforma politica comune, condividendo le cause alla base della proliferazione fascista e le rivendicazioni politiche necessarie per contrastare il fenomeno.

Associazioni, organizzazioni politiche, sindacati di base, centri sociali, movimenti di vario tipo, cittadini, portatori di diverse specificità, hanno trovato unità acquistando una dimensione di progettualità politica e di intervento. L'onda lunga di questo percorso ha investito ed aperto un dibattito all'interno di due grandi istituzioni come CGIL ed Anpi che non hanno aderito ufficialmente al corteo per non schierarsi apertamente contro le politiche del PD, una tragica contraddizione con cui queste due organizzazioni dovranno presto fare i conti: o schierarsi con un antifascismo coerente, classista e quindi dalla parte degli sfruttati, o schierarsi con l'antifascismo di carta e di facciata delle organizzazioni padronali complici della macelleria sociale, delle politiche razziste e delle restrizioni ai diritti sindacali e di sciopero.

La presenza di molti iscritti, in alcuni casi caratterizzati in modo chiaro con l’adesione della corrente di minoranza CGIL “Sindacato è un’altra cosa”, evidenziano le criticità e le fratture all’interno delle due organizzazioni e la dimostrazione che esiste una base disposta a mobilitarsi su parole d'ordine radicali. Questo è sicuramente uno dei dati principali di quella giornata e della sfida di Genova Antifascista e di quella piattaforma politica di convocazione del corteo.

La riuscita della manifestazione e la grande partecipazione dimostrano che il percorso seguito è quello giusto. E' indispensabile continuare a confrontarsi per creare un fronte comune sempre più ampio che sia in grado di organizzarsi per lavorare in modo capillare nei quartieri e nei luoghi di lavoro indicando una risposta politica credibile alla classe lavoratrice e alle classi subalterne, che vittime della crisi rischiano di diventare anche vittime dell'illusorio e pericoloso populismo di destra, sia esso nella forma della LegaNord che in quella più cittadinista del Movimento5Stelle.

La lotta continua, per la costruzione di un fronte unico di massa e di classe, per raggiungere la mobilitazione generale, sostenuta da uno sciopero generale politico, contro la minaccia delle organizzazioni neofasciste, contro le giunte di Toti e di Bucci, complici e disposte a legittimare,coprire e finanziare queste guardie armate della reazione e contro le politiche e i governi del Partito Democratico.

Il Partito Comunista dei Lavoratori si è impegnato dall'inizio contribuendo politicamente e fattivamente alla costruzione di questo percorso, così come si è impegnato nella costruzione del corteo ed insieme ad altri compagni nello svolgimento del servizio d'ordine che ha neutralizzato i tentativi di provocazione esterna e garantito la sua regolare conclusione, per mandare forte e chiaro il messaggio politico su cui si fondava quella giornata di lotta.

Le dichiarazioni di Bucci sulle due vetrine rovinate mettono solo ulteriormente in mostra la connivenza di queste giunte con le violenze fasciste. Da una parte si cerca di ridimensionare la gravità di un tentato omicidio per accoltellamento in seguito ad un atto squadrista e vile, cercando di deresponsabilizzare CasaPound rispetto all'agito criminale dei propri militanti, dall'altra ci si scandalizza e ci si preoccupa per i costi che dovranno sostenere una banca e un agenzia immobiliare per riparare due vetrine, tentando di offuscare il significato e la forza di oltre 5000 persone in piazza e del loro messaggio politico.

Il 3 febbraio è nata una nuova forza protagonista nel panorama cittadino, e non la si potrà ignorare.
Partito Comunista dei Lavoratori - Sez. Genova