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Isteria filosionista in Europa


 Germania e Francia capofila della repressione contro la solidarietà alla resistenza palestinese

Una vera e propria isteria filosionista attraversa l'Europa. In particolare la Germania e la Francia.


In Germania il governo di coalizione guidato dalla socialdemocrazia ha di fatto vietato le manifestazioni di solidarietà col popolo palestinese.
In un paese in cui la presenza araba, soprattutto di provenienza siriana, è particolarmente massiccia, le manifestazioni pro Palestina sono state immediate e spontanee, a partire da Berlino. Il governo le ha denunciate come manifestazioni “a sostegno del terrorismo”, dichiarandole inammissibili. La polizia è intervenuta prima per disperderle, poi per vietarle. Il principale sindacato professionale della polizia tedesca ha dichiarato che gli immigrati arabi “solidali col terrorismo” non possono chiedere la tutela dello Stato tedesco.
Scholz ha motivato la censura contro i palestinesi con il debito che la Germania deve al popolo ebraico dopo la tragedia della Shoah. Come se il terribile l'Olocausto nazista contro gli ebrei legittimasse il massacro sionista contro il popolo palestinese. Le destre reazionarie tedesche vi hanno aggiunto il carico della propria xenofobia antiaraba. La cosa più grave è che Die Linke, la sezione tedesca de Partito della Sinistra Europea, cosiddetta radicale, si è associata all'unità nazionale filosionista, votando all'unanimità le risoluzioni parlamentari che il governo ha proposto a difesa d'Israele.

Anche in Francia la repressione colpisce duro. L'enorme presenza di popolazione araba nel paese e la lunga tradizione di solidarietà con la Palestina di ampi settori del movimento operaio francese hanno sospinto manifestazioni imponenti contro lo Stato sionista e il massacro in corso a Gaza.
Macron e il suo ministro degli interni sono ripetutamente intervenuti contro le manifestazioni. Un primo divieto è stato revocato grazie a un intervento della magistratura che ne ha contestato i fondamenti. Ma il governo è tornato alla carica con un secondo divieto di manifestare a Parigi per sabato 28 ottobre, con tanto di decreto prefettizio. Tra le motivazioni, il fatto che l'appello a manifestare sia stato sottoscritto dai marxisti rivoluzionari del Nouveau Parti Anticapitaliste, in un clima di caccia alle streghe in cui il quotidiano reazionario Le Figaro ha condotto addirittura un sondaggio tra i propri lettori sulla messa fuorilegge del NPA, per via del suo sostegno alla resistenza palestinese.
L'isteria repressiva non si limita peraltro all'estrema sinistra. Il segretario generale della CGT Nord (dipartimento di Lille), Jean Paul Delescaut, è stato arrestato con l'accusa di apologia di terrorismo per il fatto di aver espresso la propria solidarietà alla Palestina. La CGT nazionale ha protestato chiedendo la liberazione immediata del proprio dirigente.

Questi fatti dimostrano che il sostegno allo Stato sionista e alla sua barbarie giunge a calpestare libertà democratiche elementari. Una ragione in più per opporci al sionismo e a chi lo difende. Per questo dichiariamo il nostro sostegno incondizionato a tutte le organizzazioni colpite e ai loro diritti, prima di tutto il diritto di manifestare. Portiamo in particolare la nostra solidarietà ai compagni marxisti rivoluzionari di NPA, oggi nel mirino di Macron, che pagano la coerenza del proprio impegno internazionalista. La loro lotta è più che mai la nostra lotta.

Partito Comunista dei Lavoratori