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La lotta contro il Covid-19

 


Ordine del giorno approvato dal Comitato Centrale del PCL (22/23/24 gennaio 2021)

Il Covid-19 costituisce una gravissima pandemia, la più grave conosciuta dall’umanità contemporanea dopo la cosiddetta influenza spagnola del 1919/’20. In termini di morti reali ha probabilmente raggiunto i 3 milioni, e anche in percentuale sulla popolazione vivente ha presumibilmente superato le vittime della terribile influenza asiatica del 1957/’58. Tra l’altro ciò è stato possibile solo grazie alle sia pur limitate e parziali misure di contenimento prese nella maggioranza degli Stati. Altrimenti il numero di vittime sarebbe stato certamente moltiplicato per diverse volte.

Tuttavia, l’epidemia è lungi dall’essere terminata né si vede una riduzione reale delle curve di contagio. La terza ondata rischia di essere peggiore delle prime due. Solo i vaccini presentano una prospettiva di uscita a positivo da questa tragica situazione.

Come PCL abbiamo denunciato le basi oggettive dello sviluppo dell’epidemia: la devastazione ambientale prodotta dal capitalismo moderno, la distruzione della sanità pubblica da parte dei governi ad ogni latitudine, i ritardi e inefficienze del regime totalitario neocapitalista cinese, etc. Ma la lotta contro queste radici obiettive non può essere vincente nel brevissimo termine. Per questo il PCL sostiene fortemente la vaccinazione di massa. Allo stato attuale noi accettiamo la volontarietà della vaccinazione. Tuttavia, se alla fine dell’estate risultasse inferiore a soglia di garanzia (circa il 70% della popolazione) non escludiamo che sia necessario, e noi appoggeremmo, un obbligo vaccinale per determinate categorie di persone, fortemente a rischio o in contatto (come nelle RSA o nei reparti ospedalieri) con tali persone. In ogni caso, nel periodo da adesso alla conclusione della vaccinazione di massa, è necessario sviluppare le più prudenti regole di contenimento della pandemia.

Per questo il PCL appoggia le proposte che vengono dai migliori scienziati, come in primo luogo i professori Galli e Crisanti, di un lockdown totale per realizzare in sicurezza una vaccinazione di massa.

In ogni caso il PCL continua a difendere le posizioni già sostenute in questi mesi:

- apertura delle fabbriche solo con rigidi protocolli di garanzia sanitaria e sotto controllo delle lavoratrici e dei lavoratori;

- una tassa patrimoniale straordinaria di almeno il 10% sul 10% più ricco della popolazione;

- riduzione generale dell’orario di lavoro a parità di paga e blocco generale dei licenziamenti, contro ogni minaccia di sblocco;

- in ogni caso garanzia del 100% dei salari e stipendi. Copertura delle perdite di esercizi commerciali ed artigiani, sulla base del reddito (dichiarato) degli anni precedenti;

- chiusura di tutte le scuole medie inferiori e superiori, vista l’assenza di condizioni di sicurezza, innanzitutto, ma non solo, in fatto di trasporti. La didattica a distanza è certamente molto negativa ma la salute e la vita valgono di più. In questo senso come PCL ci dissociamo dalle mobilitazioni studentesche e dei genitori, spinte in particolare dal circuito Priorità alla Scuola e organizzazioni studentesche, per la riapertura “ad oltranza” delle scuole in presenza. Condanniamo pertanto le organizzazioni sindacali, come la Confederazione Cobas e la FLC-CGIL, che hanno dato sostegno a tali manifestazioni e alle loro rivendicazioni;

- permessi familiari a tempo parziale o pieno pagati al 100% del salario o stipendio per i familiari che debbano assistere bambini di età inferiore a quella di ingresso nella scuola media;

- per una distribuzione proporzionale e gratuita, a carico dei paesi più ricchi, dei vaccini tra i diversi paesi del mondo;

- centomila nuove assunzioni immediate a tempo indeterminato nel servizio sanitario nazionale (tracciatori, medici di base, personale di laboratorio, infermieri, anestesisti, pneumologi...) con l'immediato ingresso in servizio degli specializzandi del terzo, quarto e quinto anno;

- requisizione immediata delle strutture della sanità privata per metterle al servizio dell'emergenza, a partire dai pronto soccorso;

- requisizione immediata delle compagnie di trasporto private, sull'intero territorio nazionale, per riorganizzare il trasporto locale di pendolari e studenti in condizioni di sicurezza;

- riapertura immediata dei 200 ospedali che sono stati soppressi negli ultimi 15 anni per pagare il debito alle banche;

- controllo dei lavoratori e delle lavoratrici sulle condizioni del proprio lavoro e della propria sicurezza, anche negli ospedali. Via le norme punitive contro i lavoratori che denunciano il degrado della sanità;

- nazionalizzazione, senza indennizzo, della grande industria farmaceutica, e controllo pubblico sulla produzione dei dispositivi individuali (mascherine), dei test rapidi, dei vaccini antinfluenzali, tutti a somministrazione gratuita.

Partito Comunista dei Lavoratori - Comitato Centrale