10 Marzo 2021
Questa mattina 25 operai della TNT di Piacenza sono stati portati in Questura dopo perquisizioni e due coordinatori del Si Cobas sono stati arrestati ai domiciliari con accuse di resistenza aggravata. L’imputazione è di aver guidato lo sciopero di tredici giorni contro i padroni della FedEx, che ha costretto l’azienda a un passo indietro.
Il fatto è gravissimo. Una vera e propria vendetta padronale sugli operai commissionata alla Questura. Non è un caso che le associazioni padronali del territorio, e non solo, avessero criminalizzato la lotta della FedEx lamentando un polso “troppo morbido” delle forze dell’ordine. Ora sono state accontentate. Il loro scopo non è solo punire le avanguardie della FedEx, prendendosi una vigliacca rivincita sulla sconfitta subita, ma intimidire preventivamente ogni possibile contagio di questa lotta esemplare.
Per questa stessa ragione è necessaria e urgente una grande mobilitazione unitaria a difesa dei compagni arrestati per la loro immediata liberazione. La resistenza allo sfruttamento non è un crimine ma un esempio. L’unica vera associazione a delinquere è la borghesia e il suo Stato.
Tutte le organizzazioni politiche e sindacali della classe operaia, a partire dal sindacalismo di classe, hanno ora il dovere di prendere posizione a favore degli operai arrestati, senza ambiguità e reticenze. Non è in discussione questo o quel sindacato, ma il diritto alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici. Per questo, nei limiti delle nostre forze, siamo e ci sentiamo impegnati in queste ore a favorire la più ampia iniziativa di solidarietà.
Giù le mani dagli operai! Libertà immediata per gli arrestati!