Contro il capitalismo mascherato di verde, costruire l’alternativa anticapitalista!
A due anni dal primo sciopero globale per il clima, scendiamo di nuovo in piazza, con più coraggio e decisione! Nessuna svolta positiva per quanto riguarda le politiche ecologiche, anzi, con lo sviluppo della pandemia da SARS-CoV-2 abbiamo solo avuto la conferma che ai governi della borghesia interessa una sola cosa: il profitto.
IL NUOVO MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
È difficile immaginare che l’equipe prescelta per la “transizione” ecologica del Paese si occupi della difesa dell’ambiente e dei territori, quando questi fini esperti e politici fino a ieri si sono occupati di armamenti, sfruttamenti energetici di territori neocolonizzati.
Le politiche ambientali di transizione ecologica di questo nuovo governo non esistono. L’Italia è l’anello debole dell’imperialismo europeo, e deve stare al passo negli scontri degli interessi tra blocchi nel Mediterraneo e in Africa. Le fonti di energia fossile sono al centro di queste mire. In particolare, il gas naturale e gli hub di approvvigionamento e stoccaggio. Un futuro programma imperialista, quindi falsamente “ecologico”, teso alla riconquista di spazi e domini in nome del profitto e con i costi a carico dei lavoratori. Altro che Recovery Fund per l’ambiente. Una cascata di soldi per la modernizzazione dell’apparato militare industriale sotto la guida dei gioielli di stato Leonardo SpA, ENI, Saipem, multinazionali dell’energia, e banche a dettarne le linee guida.
LO SCENARIO MONDIALE RICHIEDE IL RILANCIO DI UN PROGRAMMA AMBIENTALE ANTICAPITALISTA
Nello stesso bacino dell'avanguardia occorre prendere le misure del nuovo scenario. Tanto più oggi logiche di autocentratura ed autosufficienza sono prive di fondamento. Rilanciare il movimento degli studenti è necessario, ma solo la ripresa della lotta di classe contro questo governo, come contro tutti i governi della borghesia, potrà abbattere ogni mistificazione e illusione riportando al centro delle scelte la difesa del pianeta. L’esplosione del movimento Black Lives Matters negli Stati Uniti ha dimostrato come le proteste per l’ambiente dell’anno precedente, legandosi ad un movimento di classe in lotta, hanno trovato subito una nuova spinta propulsiva.
Solo con la lotta, milioni di giovani hanno potuto mettere al centro dell’attenzione il tema dell’ambiente, e solo con la lotta, la maggioranza della società potrà conquistare il suo futuro! Però occorre anche lavorare alla ricomposizione di tutte le esperienze di lotta per l’ambiente, estenderle ed intrecciarle organicamente in un unico fronte dell'avanguardia di classe, politica e sindacale, per agire insieme in una logica di massa. Perché è necessario saper mettere in campo la forza di un movimento al servizio della sua ragione, ma l’organizzazione è lo strumento necessario affinché i risultati di questo possano essere strappati! La somma di mille battaglie non fa un progetto anticapitalista, internazionalista, rivoluzionario. Ed è questo progetto quello di cui queste battaglie hanno bisogno.
La volontà e la speranza di abbattere questa società capitalista non deve essere fine a sé stessa, deve avere un obiettivo ben chiaro, ovvero l’edificazione di una nuova società socialista. A un governo espressione del capitale finanziario, non va contrapposta la semplice ricerca o richiesta di una politica verde ai governi, in modo astratto, ma va contrapposta la prospettiva concreta dell’unico governo che potrà realizzare le misure necessario per il pianeta, per la salute, per il lavoro: un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sulla loro forza e organizzazione.
I militanti del PCL sono impegnati nella costruzione di un partito, in Italia e nel mondo, che lotti per elevare la coscienza politica delle masse alla comprensione della necessità dell’alternativa anticapitalistica e del socialismo. Una società in cui l’umanità possa finalmente prendersi cura della salute propria e del mondo intero.
Lotta con noi!