Testo del volantino per lo sciopero della logistica proclamato da SICobas a da ADL Cobas, e dello sciopero del trasporto pubblico proclamato da CGIL CISL e UIL, ADL Cobas e Cobas lavoro privato, e dello sciopero dei rider. Il volantino sarà distribuito anche lunedì 29 marzo, quando nella logistica a scioperare saranno CGIL CISL e UIL
In questi giorni si stanno susseguendo diversi momenti importanti di lotta. Lunedì 22 marzo hanno scioperato i lavoratori e le lavoratrici di Amazon. Venerdì 26 marzo è stato indetto da parte del Si Cobas e ADL Cobas lo sciopero della logistica; nella stessa giornata si ferma il trasporto pubblico e incrociano le braccia i riders, mentre nella scuola è proclamato lo sciopero dai Cobas; i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo hanno in programma due giorni di mobilitazione tra venerdì e sabato; sempre nel settore della logistica i sindacati di categoria di CGIL, CISL e UIL hanno proclamato lo sciopero per lunedì 29.
Nel paese centinaia sono le vertenze e le situazioni di lotta. Nel settore della logistica si stanno tenendo da tempo scioperi e picchetti prolungati e continuativi fortemente repressi, come è successo alla FED EX TNT di Piacenza, dove sono stati ignobilmente messi recentemente agli arresti due coordinatori del Si Cobas. Molte sono le situazioni di fabbriche in cassa integrazione, in crisi, che stanno chiudendo o che hanno già chiuso: Whirlpool, acciaierie di Piombino e Arcelor Mittal sono solo gli esempi più eclatanti. Tutte queste situazioni sono accomunate da un tragico filo conduttore: l’isolamento e la separatezza tra loro.
In un quadro politico nazionale in cui lo sblocco dei licenziamenti concesso da Draghi al padronato consentirà le ristrutturazioni aziendali, il cui costo si scaricherà su centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, anche nei settori che hanno fatto profitti durante la pandemia. Tutto questo nell’immobilismo della CGIL, più preoccupata di sedere al tavolo con il governo che delle condizioni della classe lavoratrice. D'altronde Landini ha pubblicamente esaltato fin da subito il governo Draghi senza riserve, in perfetta sintonia con la posizione padronale.
Ora di fronte alla nuova barbarie che si sta ponendo sulle teste di milioni di salariati, di sfruttati e di masse povere è evidente che bisogna abbandonare il vecchio schema che hanno sempre utilizzato le burocrazie sindacali maggioritarie: le lotte azienda per azienda contratto per contratto e gli scioperi una tantum. Al contempo va anche denunciato l’atteggiamento di buona parte del sindacalismo di base e di classe di perseguire la strada degli scioperi scadenzati, separati e autocentrati.
Si impone dunque la necessità del più ampio fronte delle lavoratrici e dei lavoratori, costruito su basi di classe al di là di qualsiasi steccato di appartenenza sindacale, che sia in grado di organizzare i lavoratori contro gli sfruttatori - che siano nazionali o internazionali - e contro i governi a loro asserviti, che elabori una piattaforma di fase adeguata, che metta insieme tutte le realtà di lotta per la costruzione di uno sciopero generale di tutte le categorie, che sia il trampolino di lancio per una vera dinamica di massa.
L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi, che con la sua piattaforma rivendicativa ha dato vita allo sciopero del 29 gennaio, è incanalata in questa giusta direzione.
• Unificare tutte le vertenze e le lotte frammentate!
• Sciopero generale ad oltranza, con la costituzione di casse di resistenza per sostenerlo!
• Pieno rispetto dei diritti sindacali. Via le leggi di precarizzazione del lavoro, a pari lavoro pari diritti!
• Blocco dei licenziamenti! Occupazione delle aziende che licenziano, e loro nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori!
• Riduzione generale dell’orario di lavoro a parità di paga: 30 ore pagate 40!
• Salario medio garantito a tutte le categorie di lavoratori!
• Massima tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sotto il controllo delle lavoratrici e dei lavoratori!
Contro i capitalisti nazionali e internazionali e contro i loro governi va contrapposta l’unità di lotta della classe lavoratrice. Al fronte unico del capitale va contrapposto il fronte unico del lavoro!