volentieri pubblichiamo il volantino redatto dal Collettivo
Politico “Guevara” riguardo alla vertenza in atto alla Bosch di Bari
Nelle scorse
settimane la direzione dello stabilimento Bosch di Bari ha annunciato
un piano di esuberi di 850 unità (quasi la metà degli attuali 1890
dipendenti), in conseguenza di una previsione di mercato al ribasso
sulla vendita dei prodotti (componenti per motori diesel, mercato in
crisi a seguito dello scandalo dieselgate sulle emissioni truccate).
L’azienda ha presentato il 20 giugno un piano che prevede
- Rinnovo contratto di solidarietà secondo i criteri del jobs act; quindi con una consistente diminuzione del salario
- Riduzione progressiva dell’orario di lavoro fino a 30 a ore
- Contratto di prossimità, in deroga a tutti i contratti nazionali di lavoro e leggi in materia;
- Retribuzione diretta e indiretta differita proporzionalmente in base all’orario di lavoro ridotto. E quindi riduzione di tredicesima, quattordicesima e indennità varie;
- Maggiorazione turno e indennità di scorrimento congelate nel quinquennio 2018-2022.
L’azienda ha presentato il 20 giugno un piano che prevede
- Rinnovo contratto di solidarietà secondo i criteri del jobs act; quindi con una consistente diminuzione del salario
- Riduzione progressiva dell’orario di lavoro fino a 30 a ore
- Contratto di prossimità, in deroga a tutti i contratti nazionali di lavoro e leggi in materia;
- Retribuzione diretta e indiretta differita proporzionalmente in base all’orario di lavoro ridotto. E quindi riduzione di tredicesima, quattordicesima e indennità varie;
- Maggiorazione turno e indennità di scorrimento congelate nel quinquennio 2018-2022.
Nelle
assemblee svoltesi in fabbrica lo stesso 20 giugno in fabbrica
l’atteggiamento dei sindacati non è stato per niente adeguato alla
gravità della situazione:Occorre
sin da ora che i lavoratori mettano in atto iniziative di lotta!
Far passare il piano dell’azienda significherebbe non solo peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori della Bosch di Bari, ma anche stabilire un nuovo e pericoloso precedente nella riduzione dei diritti del lavoro portata avanti da multinazionali, aziende e governo. Si legittimerebbe infatti la deroga al CCNL ed alle normative del lavoro.
La situazione del lavoro in generale diviene sempre più grave, la riduzione se non l’eliminazione degli ammortizzatori sociali con il jobs act, le privatizzazioni, le delocalizzazioni, i licenziamenti, la riduzione dei salari anche in aziende con bilanci floridi (vedi caso Telecom), i licenziamenti punitivi di lavoratori che contestano le scelte aziendali…
Ma ci sono segnali che si può invertire la tendenza se c’è la determinazione a lottare. Il NO del 67% dei lavoratori nel referendum sulla proposta di piano di ristrutturazione di Alitalia ed il successo dello sciopero dei trasporti e della logistica del 16 giugno scorso sono segnali positivi (non per niente Renzi e Delrio hanno lanciato per l’ennesima volta anatemi contro il diritto di sciopero).
Occorre mettere in atto a Bari e nella regione una mobilitazione ampia e unitaria, contro il piano della Bosch, a sostegno di tutte le vertenze locali e su una serie di punti fondamentali per tutelare i diritti dei lavoratori.
- Contro i licenziamenti punitivi (per il ripristino dell’art. 18)
- Per il divieto dei licenziamenti nelle aziende con bilanci in positivo
- Per il divieto delle delocalizzazioni
Sosterremo le iniziative dei lavoratori della Bosch e facciamo appello a costruire una mobilitazione unitaria a difesa dei diritti del lavoro che coinvolga tutti i settori.
Invitiamo i lavoratori della Bosch, delle altre aziende e di tutti i settori a partecipare ed intervenire con le loro ragioni alla manifestazione unitaria promossa dai lavoratori del servizi sociali e dell’accoglienza e dai lavoratori agricoli del 30 giugno a Bari a Piazza Umberto alle ore 17.00
Far passare il piano dell’azienda significherebbe non solo peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori della Bosch di Bari, ma anche stabilire un nuovo e pericoloso precedente nella riduzione dei diritti del lavoro portata avanti da multinazionali, aziende e governo. Si legittimerebbe infatti la deroga al CCNL ed alle normative del lavoro.
La situazione del lavoro in generale diviene sempre più grave, la riduzione se non l’eliminazione degli ammortizzatori sociali con il jobs act, le privatizzazioni, le delocalizzazioni, i licenziamenti, la riduzione dei salari anche in aziende con bilanci floridi (vedi caso Telecom), i licenziamenti punitivi di lavoratori che contestano le scelte aziendali…
Ma ci sono segnali che si può invertire la tendenza se c’è la determinazione a lottare. Il NO del 67% dei lavoratori nel referendum sulla proposta di piano di ristrutturazione di Alitalia ed il successo dello sciopero dei trasporti e della logistica del 16 giugno scorso sono segnali positivi (non per niente Renzi e Delrio hanno lanciato per l’ennesima volta anatemi contro il diritto di sciopero).
Occorre mettere in atto a Bari e nella regione una mobilitazione ampia e unitaria, contro il piano della Bosch, a sostegno di tutte le vertenze locali e su una serie di punti fondamentali per tutelare i diritti dei lavoratori.
- Contro i licenziamenti punitivi (per il ripristino dell’art. 18)
- Per il divieto dei licenziamenti nelle aziende con bilanci in positivo
- Per il divieto delle delocalizzazioni
Sosterremo le iniziative dei lavoratori della Bosch e facciamo appello a costruire una mobilitazione unitaria a difesa dei diritti del lavoro che coinvolga tutti i settori.
Invitiamo i lavoratori della Bosch, delle altre aziende e di tutti i settori a partecipare ed intervenire con le loro ragioni alla manifestazione unitaria promossa dai lavoratori del servizi sociali e dell’accoglienza e dai lavoratori agricoli del 30 giugno a Bari a Piazza Umberto alle ore 17.00
Collettivo
Politico “Guevara”
www.collettivoguevara.org
Fb Collettivo Guevara