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Squadrismo a Forlì

9 Dicembre 2017

La scena è l’affollato mercatino di Natale di Piazzetta della Misura, gremito di famiglie che scelgono gli addobbi per l’albero. A un lato della piazzetta un banchetto abusivo di raccolta firme di Forza Nuova (il sindaco Drei dichiara infatti che nessuna autorizzazione di occupazione del suolo pubblico è stata concessa), tuttavia i neofascisti sono lì, addirittura protetti da un paio di gazzelle dei Carabinieri. Un gruppetto di una trentina di studenti, cittadini e sindacalisti, sosta spontaneamente e pacificamente davanti al banchetto.

I neofascisti ricevono rinforzi da Rimini (come dichiarato dagli stessi in piazzetta): cinque camerati accorrono un’oretta dopo brandendo manganelli e bastoni, e avventandosi sui presenti in piazza da una stradina laterale. Un vero e proprio agguato squadrista, che ha colpito il segretario FIOM di Forlì Giovanni Cotugno, che ha riportato una contusione e a cui va la nostra piena solidarietà. In seguito, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno separato quelli che la stampa locale nelle prime ore ha cercato di fare passare per “due gruppi di facinorosi”, nell’eterno giochino - filofascista - di mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo.

Occorre fare luce sul perché a questi gruppi fascisti, violenti e illegali, vengano concessi di continuo spazi pubblici, e ne venga tollerata la presenza. Dove sono ora i campioni della legalità? Con quale credibilità le stesse forze che tollerano sedi, palestre e centri di aggregazione neofascista ora parlano?

Agguati a giornali, a immigrati, ad antifascisti, collusioni mafiose, accoltellamenti, aggressioni in tutto il paese… Cosa deve ancora succedere prima che la gente capisca che questa è la stessa feccia fascista del Ventennio? Una feccia di cui ci siamo liberati con il sangue dei partigiani che in Piazza Saffi a Forlì è ancora vivo e presente, non solo quando ipocrite autorità depongono corone il 25 aprile.

Non c’è alternativa: occorre lanciare la parola d’ordine di un’autodifesa popolare e proletaria contro la violenza fascista, che è il braccio armato di padronato e capitalismo contro studenti, donne, immigrati e lavoratori.

Non è la prima volta che come Partito Comunista dei Lavoratori ci esprimiamo a favore di un fronte ampio contro il fascismo: un fronte che coinvolga tutte le forze di movimento e di partito dichiaratamente anticapitaliste e di classe. Il PCL, da organizzazione marxista rivoluzionaria, contrasta ogni azione individuale e ribadisce a tutte le sinistre e ai singoli compagni e compagne la necessità di lottare contro il fascismo, sviluppando una campagna di iniziative articolate e capillari.

È necessario organizzare da subito la difesa (e l’autodifesa) di tutti i soggetti coinvolti dagli attacchi e dalle aggressioni fasciste. È la violenza che impone di agire su questo piano. Non ci sono altri modi per arginare la mobilitazione, fermare la deriva reazionaria e porre le basi per l’unità della classe operaia.
Partito Comunista dei Lavoratori - sezione Romagna