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Il decreto sicurezza è un'arma rivolta non solamente contro i migranti, ma anche contro i lavoratori in lotta26 febbraio 2019
Tutti associano il decreto sicurezza del governo SalviMaio alla campagna contro gli immigrati. E certamente i migranti sono il primo bersaglio del decreto, con tutti i suoi tratti inumani. Ma non sono il solo.
Lo dimostra la lotta degli operai della Frama Action di Modena contro la chiusura della propria azienda. Quando la proprietà austriaca ha annunciato la serrata per trasferire la produzione in Germania, gli operai hanno picchettato la fabbrica impedendo l'uscita dei tir. Nove di loro, le avanguardie di lotta, sono stati denunciati per blocco stradale. Un'azione prima sanzionata come illecito amministrativo, ora invece viene colpita come reato secondo quanto prevede il nuovo decreto sicurezza. Questo episodio la dice lunga sulla natura del decreto. Sotto la confezione della demagogia reazionaria contro i migranti si nasconde il pugno di ferro contro gli operai. Lo stesso ministro Di Maio che sbandiera le (finte) misure contro le delocalizzazioni per prendere i voti dei lavoratori, colpisce i lavoratori che lottano contro le delocalizzazioni portandoli in tribunale!
Intanto si annuncia una legge sulla cosiddetta legittima difesa che pone il diritto di proprietà sopra al diritto alla vita, al punto che il ministro degli Interni plaude commosso alle gesta dell'autore di un tentato omicidio che, a giorni di distanza da un furto di gasolio subito, ha sparato a freddo contro un rumeno dopo averlo fatto inginocchiare ai propri piedi. Anche qui non si tratta di atteggiamenti magari discutibili ma socialmente neutri. No, si tratta anche qui di un tema di classe. Se ogni offesa alla proprietà giustifica il diritto incondizionato a sparare del “legittimo” proprietario, cosa potrebbe accadere agli operai che decideranno di occupare gli stabilimenti a difesa del proprio diritto al lavoro? Qualsiasi guardia di vigilanza aziendale sarà autorizzata a far fuoco a tutela dei confini sacri della proprietà?
La retorica dell'ordine pubblico nasconde l'attacco al diritto di lotta degli sfruttati. L'unico ordine che si vuole difendere è quello dominato dai padroni. Solo rovesciando quest'ordine di società si potranno difendere diritti e umanità.
Lo dimostra la lotta degli operai della Frama Action di Modena contro la chiusura della propria azienda. Quando la proprietà austriaca ha annunciato la serrata per trasferire la produzione in Germania, gli operai hanno picchettato la fabbrica impedendo l'uscita dei tir. Nove di loro, le avanguardie di lotta, sono stati denunciati per blocco stradale. Un'azione prima sanzionata come illecito amministrativo, ora invece viene colpita come reato secondo quanto prevede il nuovo decreto sicurezza. Questo episodio la dice lunga sulla natura del decreto. Sotto la confezione della demagogia reazionaria contro i migranti si nasconde il pugno di ferro contro gli operai. Lo stesso ministro Di Maio che sbandiera le (finte) misure contro le delocalizzazioni per prendere i voti dei lavoratori, colpisce i lavoratori che lottano contro le delocalizzazioni portandoli in tribunale!
Intanto si annuncia una legge sulla cosiddetta legittima difesa che pone il diritto di proprietà sopra al diritto alla vita, al punto che il ministro degli Interni plaude commosso alle gesta dell'autore di un tentato omicidio che, a giorni di distanza da un furto di gasolio subito, ha sparato a freddo contro un rumeno dopo averlo fatto inginocchiare ai propri piedi. Anche qui non si tratta di atteggiamenti magari discutibili ma socialmente neutri. No, si tratta anche qui di un tema di classe. Se ogni offesa alla proprietà giustifica il diritto incondizionato a sparare del “legittimo” proprietario, cosa potrebbe accadere agli operai che decideranno di occupare gli stabilimenti a difesa del proprio diritto al lavoro? Qualsiasi guardia di vigilanza aziendale sarà autorizzata a far fuoco a tutela dei confini sacri della proprietà?
La retorica dell'ordine pubblico nasconde l'attacco al diritto di lotta degli sfruttati. L'unico ordine che si vuole difendere è quello dominato dai padroni. Solo rovesciando quest'ordine di società si potranno difendere diritti e umanità.