Come da copione, assistiamo all'ennesimo sgombero di un'esperienza autogestita nella città di Bologna, città che si fregia del titolo di più progressista d'Italia ma non risparmia celere e manganelli quando si prova di porre in essere esperienze antagoniste di spazi sociali.
Lo stabile di via Stalingrado 31, occupato da meno di un mese, era stato riqualificato e quotidianamente proponeva esperienze di socialità con concerti, dibattiti e presentazione di libri.
Questo però poco importa al Comune e alla proprietà, che pur di portare avanti i loro progetti di speculazione edilizia (probabilmente nel luogo in questione sorgerà un bed and breakfast) non esistano a rispondere al bisogno di spazi di aggregazione con polizia e sgomberi.
Di recente era toccato all'esperienza di via Zago, oggi a quella di via Stalingrado.
È L'ORA DI DIRE BASTA A QUESTA LOGICA DI GENTRIFICAZIONE PER LA QUALE GLI UNICI SPAZI CHE POSSONO RIMANERE APERTI SONO QUELLI SOTTOPOSTI AD UN ACCORDO SUBALTERNO ALL'IPOCRITA E INTERESSATO BENEPLACITO DELL' AMMINISTRAZIONE LOCALE.
PER OGNI SGOMBERO, NUOVE OCCUPAZIONI!
Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Bologna