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Il capitalismo distrugge l'ambiente: distruggiamo il capitalismo!

Le politiche del governo Salvini-Di Maio si configurano in continuità con le politiche di distruzione ambientale dei governi precedenti. Il M5S ha tradito i sostenitori No TAP e viviamo in questi giorni una possibile capitolazione sul TAV. Di Maio ha sbandierato ai quattro venti come un successo, con la complicità della maggior parte delle burocrazie del sindacato, l’accordo dell’Ilva, un accordo contro il lavoro e l’ambiente. Nel Decreto di Genova si inserisce l’ennesimo condono edilizio e si consente lo scarico nei campi di fanghi contenenti idrocarburi ed altre sostanze tossiche come la diossina. Tutto ciò dimostra, ancora una volta, che chi si candida a governare il capitalismo si candida a governare la distruzione ambientale.

Il capitalismo in crisi non si fa scrupoli a speculare sui territori e la salute, contro gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari. Non si tratta di stabilire se sia più importante la salute, la difesa dell’ambiente o la difesa dei posti di lavoro, tutte questioni importanti e sempre ignorate da chi governa lo Stato e dai capitalisti. Bisogna dire chiaramente che occupazione e salvaguardia dell’ambiente devono essere coniugati tra loro.

Per questo il PCL si batte per la costruzione di un fronte unico di massa e di classe di opposizione al governo, che unifichi tutti i movimenti progressivi che si battono per la salvaguardia dell’ambiente e si intersechi con il mondo del lavoro: No Grandi Navi, No TAV, No TAP, Zero PFAS etc.

È necessario avanzare iniziative e proposte nella prospettiva di cambiare i rapporti di forza, attivare il protagonismo di massa, far crescere la consapevolezza collettiva, costruire gli strumenti dell’autorganizzazione dei lavoratori e delle masse popolari. Rifiutiamo le compatibilità stabilite dalla classe dominante, che vuole conservare lo stato di cose presenti e i profitti derivati dalla distruzione dell’ambiente e dallo sfruttamento nei luoghi di lavoro.

- Per un piano nazionale di riassetto idrogeologico del territorio

- Per l’abbattimento degli eco-mostri e riqualificazione delle aree degradate

- No alle grandi opere inutili, per un trasporto pubblico efficiente e gratuito

- Per la nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, di tutte le aziende che inquinano o licenziano 


Non può esistere una “coscienza della specie”, un’etica ecologica di validità universale capace di proporre modelli di vita sostenibili, condivisibile dall’operaio e dal capitalista, dal fabbricante di cannoni e dal contadino del Terzo Mondo. Non basta affidarsi ai progressi della conoscenza scientifica per salvare il pianeta dalla distruzione ambientale. È più che mai necessario un completo capovolgimento del modo di produzione. Ciò che oggi orienta la produzione è la ricerca ostinata del profitto, e non la soddisfazione dei bisogni umani, individuali e sociali. È quindi sui discrimini di classe che intersecano i problemi ambientali e sulle condizioni politiche della loro risoluzione che deve intervenire la nostra iniziativa programmatica. Chi decide? Chi paga? Chi controlla? Ecco le domande con cui fare i conti.

L’unico governo del cambiamento che realmente si interesserà delle questioni ambientali sarà un governo dei lavoratori, basato sulla loro forza e organizzazione, in Italia e nel mondo. Un governo che rompa con le compatibilità del capitalismo e costruisca una nuova società. L’unico governo in grado di mettere in primo piano le questioni della riconversione ecologica dell’industria, dell’agricoltura, dei trasporti; di strategie energetiche fondate sull’efficienza, l’uso appropriato delle risorse, lo sviluppo delle fonti rinnovabili; dell’insostenibilità del modo di vita contemporaneo, delle città sommerse dalle auto e dai veleni.
Il PCL si batte in ogni lotta per questa prospettiva: per una rivoluzione, contro il capitalismo, per una società eco-socialista. Unisciti a noi!
Partito Comunista dei Lavoratori