Il "decreto rave party" è un pericolo che interessa anche il movimento operaio
Tutta la solidarietà alle realtà organizzatrici del Witchtek e ai partecipanti. Oltre allo sgombero, denunce e sequestro, è successo qualcosa di più grave: un decreto legge che pretende di essere solo “anti-rave”. Purtroppo, è un attacco da parte del governo che va oltre l’organizzazione delle feste. È un attacco all’organizzazione di molte pratiche di lotta della classe lavoratrice: picchetti, occupazione di abitazioni, occupazione di fabbriche, scioperi, manifestazioni e molto altro ancora. Va sottolineata la solidarietà e la difesa innanzitutto al movimento dei free parties, direttamente interessato e colpito. Non lo si può ignorare perché scomodo o denigrare in modo bigotto perché non adatto ad un falso modello di opposizione sociale di sinistra.
MOLTO PIÙ DI UNA FESTA. CONTRO I FALSI MITI
L’occupazione e l’autogestione è una pratica irritante per la borghesia e i suoi funzionari, poiché aggira le dinamiche generali di profitto e gestione dei loro modelli di festa, che impongono indirettamente l’applicazione di un modello sociale oppressivo e intollerante alle forme di espressività non conformi. È un terreno fertile per lo sviluppo di una nuova coscienza critica. In questi ambienti si è in grado di tutelare e sviluppare molti aspetti discriminati nella società capitalista: dalla libera manifestazione della propria identità di genere alle innovazioni musicali e creative (in tutti i campi artistici), all’accessibilità economica a un grande evento. È più di una festa, è una manifestazione politica, insita nella sua natura per il modo stesso in cui si va ad organizzare e scontrare con l’ordine attuale.
DIFESA DI CLASSE. SMASCHERIAMO LE CHIACCHIERE DEI RIFORMISTI
Non abbiamo nulla da spartire con chi critica questa nuova legge da un versate giuridico costituzionalista e liberal-borghese. La libertà e la Costituzione che difendono è la Costituzione che difende la proprietà privata, che ha tutelato fino ad ora i padroni che inquinano, sfruttano e abbandonano quegli stessi capannoni usati per le feste. Dell’”ordine pubblico”, tanto sbandierato, non ci interessa. Non abbiamo interesse alla governabilità di questo sistema in quanto è lo stesso sistema che ci sfrutta e opprime ogni giorno a lavoro; vogliamo distruggerlo. Questo non vuol dire che non dobbiamo batterci anche per i diritti democratici e conquiste progressive, quanto invece che dobbiamo denunciare le responsabilità di quei briganti che da un lato ci dicono che abbiamo dei diritti in quanto cittadini e dall’altro ce li negano in quanto proletari. Infine, denunciare le illusioni dei partiti riformisti che continuano a cercare di andare al governo nella speranza di una governabilità del sistema capitalista.
CASTLEMORTON 2022
I ricordi portano a quello che fu il Criminal Justice and Public Order Act del 1994 dopo il festival di Castlemorton (Gran Bretagna) del 1992, in cui si criminalizzò la musica «interamente o prevalentemente caratterizzata dall’emissione di una successione di battiti ripetitivi». Ridicolo allo stesso modo, ma molto più pericoloso per il modo in cui è stato scritto, il decreto italiano è un attacco a campo aperto verso l’organizzazione di dissenso di massa. “Le leggi non ci fermeranno”: purtroppo, a volte, le leggi e i poteri dello Stato hanno un grande peso anche nello sviluppo dell’opposizione sociale. Le crew emigrate dall’Inghilterra in seguito alla legge del 1994 sono una dimostrazione. Quindi, con la consapevolezza che la realtà non dipende solo dalle idee, non possiamo innanzitutto accettare che questa legge passi senza una degna opposizione di massa. Tanto più ora bisogna raggruppare tutte le forze, le crew che organizzano free parties, con le organizzazioni del mondo del lavoro, realtà di lotta, associazioni e sindacati. Costruire un fronte unico di massa e di classe che sappia rispondere all’attacco dello Stato con altrettanta forza.
Non ci limitiamo a chiedere che la spada del boia sia costituzionale, noi chiediamo la decapitazione del boia. Per una prospettiva anticapitalista, internazionalista e rivoluzionaria, dobbiamo partire da alcune rivendicazioni immediate:
• Dissequestro senza multe delle attrezzature musicali e mezzi di trasporto
• Ritiro delle denunce agli organizzatori
• Nessuna conseguenza per le persone identificate
• Abolizione del decreto rave party
• Organizzazione di una cassa di resistenza internazionale contro denunce e sequestri
• Per una grande manifestazione nazionale in risposta all'attacco dello Stato
• 10, 100, 1000 rave contro l'ordine pubblico borghese. Viva l'autorganizzazione degli oppressi!
Alleghiamo un comunicato per le spese legali che dovranno affrontare i partecipanti al rave di Modena.
Ciao a tutti ragazzi all’uscita del witchtek 2k22 sono stati sequestrati gli impianti audio a 16 diverse crew
Stiamo cercando di capire come risolvere al più presto questa situazione per riprendere le nostre cose e tornare a farvi ballare tutti!
Ci saranno dei benefit in molti locali/occupazioni in tutta Italia per far fronte alle spese legali che tutte le crew interessate dovranno affrontare
Chiediamo però anche a voi di darci se volete una mano
Metteremo qua sotto una carta dove poter fare ricariche o bonifici perché vuole darvi una mano.
Noi vi abbiamo fatto ballare e divertire, ora però c’è bisogno del vostro aiuto per tornare a farlo!
Ringraziamo tutti i partecipanti che ci hanno supportato dall’inizio alla fine!
Non è finita qua! State connessi ragazzi!!
I SOLDI RICAVATI SARANNO UTILIZZATI PER FAR FRONTE A TUTTE LE SPESE LEGALI CHE LE 16 CREW INTERESSATE DOVRANNO AFFRONTARE.
CARTA INTESTATA A FEDI EDOARDO
5333 1711 2932 1192
FDEDRD99C03I726T
IBAN: IT71K3608105138208471108481