Per una manifestazione nazionale a sostegno della rivolta contro il regime teocratico
È iniziata la decima settimana di ribellione di massa in Iran contro il regime teocratico. Era il 16 settembre quando la ventiduenne curda Mahsa Amini fu assassinata a bastonate dalla polizia religiosa perché portava irregolarmente il velo. Da allora un fiume di proteste ha attraversato il paese, coinvolgendo ampi settori della gioventù, a partire dalle università e dalle scuole, e l'avanguardia della classe operaia iraniana.
La repressione del regime ha ucciso oltre 300 manifestanti, tra i quali 41 minori. Ma non basta. Domenica 6 novembre 227 parlamentari iraniani integralisti hanno votato una mozione che chiede alla magistratura iraniana di condannare a morte le centinaia di persone arrestate che ora si trovano in galera. La mozione votata denuncia gli arrestati come “mohareb” che significa “nemici di Dio”, responsabili con i loro assembramenti di aver attentato alla sicurezza nazionale, e dunque meritevoli di pena capitale.
Naturalmente gli avvenimenti iraniani, come ogni fatto internazionale, incrociano le attenzioni delle potenze imperialiste, ognuna nel suo proprio interesse. L'imperialismo russo solidarizza col regime teocratico di Teheran che lo sta rifornendo di quei droni militari che bombardano senza pietà le citta dell'Ucraina. Gli imperialismi occidentali, rivali dell'imperialismo russo e cinese, si affrettano invece a dichiarare il proprio appoggio ipocrita alle manifestazioni di protesta, nel mentre allargano la NATO sulla pelle del popolo curdo. Gli imperialismi vecchi e nuovi sono tutti banditi senza scrupoli. Chi attende soluzioni dalla loro diplomazia non fa che ingannare l'umanità.
La verità è che la rivolta iraniana, come ogni autentica ribellione di massa, ha un solo possibile alleato: il movimento operaio internazionale e i popoli oppressi del mondo. In Germania settimane fa una enorme manifestazione nazionale a Berlino ha rivendicato il sostegno alla rivolta iraniana nel nome di “donna, vita, libertà”. A quando un'analoga manifestazione unitaria delle sinistre italiane?