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Le menzogne di Valditara a difesa del capitalismo

 


La confusione tra comunismo e stalinismo è un servizio all'ordine esistente

Testo di un volantino del PCL in distribuzione nelle scuole.


Il nuovo ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara, ha sentito il bisogno di stabilire ex cathedra la verità della storia, presentando il 9 novembre 1989 – il giorno della caduta del Muro di Berlino – come il giorno della morte del comunismo e del «fallimento definitivo dell'utopia rivoluzionaria». Non solo. Il ministro ha esaltato l'attuale ordine politico e sociale come «l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo». Clap, clap, clap.

Un concentrato di menzogne. La caduta del Muro di Berlino segnò il crollo non del comunismo ma dello stalinismo. Di un regime burocratico che pur appoggiandosi sull'economia pianificata nata dalla rivoluzione, coi suoi innegabili vantaggi sociali, privò la classe lavoratrice di ogni potere e di ogni democrazia, perseguitando i comunisti coi metodi del terrore, sino ad assassinare tutti i dirigenti della Rivoluzione d'ottobre.

Presentare come “comunisti” regimi che hanno sterminato i comunisti è una volgare falsificazione della storia. Tanto più inaccettabile di fronte alla lotta eroica di Leone Trotsky e dell'Opposizione di sinistra contro lo stalinismo, nel segno della fedeltà al programma originario della rivoluzione. Di più. Trotsky aveva previsto già nel 1936 che se la burocrazia staliniana non fosse stata rovesciata da una nuova rivoluzione, si sarebbe trasformata in una nuova borghesia proprietaria restaurando il capitalismo. Esattamente quanto è avvenuto dopo il 1989 in Russia, nell'Est Europa, e poi in Cina. Il fallimento dello stalinismo non poteva essere più completo. La previsione di Trotsky non poteva conoscere conferma più clamorosa.

Quanto all'attuale ordine politico e sociale, nato dalla globalizzazione capitalista post-'89, è l'esatto opposto dell'umanità, della giustizia, della libertà, come vorrebbe Valditara. Il capitalismo non ha nulla da offrire alle giovani generazioni. Corsa agli armamenti e guerre imperialiste; saccheggio della natura e catastrofe cilmatica; precarizzazione del lavoro; sfruttamento del lavoro gratuito dei giovani; oppressione patriarcale delle donne e delle persone LGBT; smantellamento della sanità pubblica per ingrassare la sanità privata e pagare il debito alle banche; disuguaglianze sociali sempre più ampie in ogni paese e su scala mondiale... Ovunque domina la dittatura del profitto, contro ogni principio di umanità.

Non è possibile alcuna riforma dell'ordine capitalista. È necessario lottare per rovesciarlo, recuperando e attualizzando proprio quel programma della Rivoluzione d'ottobre che lo stalinismo tradì. La rivoluzione comunista è l'unica alternativa reale al capitalismo, l'unica che possa porre le leve fondamentali dell'economia e della società sotto il controllo della maggioranza, riorganizzando su basi nuove l'intero ordine sociale, cancellando lo sfruttamento, salvando la natura, ponendo fine alle guerre.

Se la giovane generazione riacquista coscienza politica, tutto diventa possibile. Anche una rivoluzione. Valditara vuole nascondere agli studenti questa verità. Il Partito Comunista dei Lavoratori la riafferma con forza, controcorrente.

Partito Comunista dei Lavoratori