30 Settembre 2024
«Un aborto è un omicidio... Si uccide un essere umano. E i medici che si prestano a questo sono dei sicari».
Le parole di Bergoglio non aggiungono nulla di nuovo alle posizioni reazionarie della Chiesa in fatto di interruzione della gravidanza. Ma, nel momento in cui il governo italiano a guida postfascista promuove l'ingresso delle organizzazioni pro life nei consultori, e in cui sale la marea dell'estrema destra in Europa all'insegna della più volgare misoginia, quelle parole acquistano una valenza politica particolare: il papato cosiddetto “progressista” benedice pubblicamente, nella forma più perentoria, l'attacco peggiore ai diritti delle donne e alle loro conquiste.
In Italia in ben undici regioni esistono ospedali con il cento per cento di medici obiettori di coscienza (Abruzzo, Basilicata, Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana). Lo stesso accesso alla pillola abortiva viene negato di fatto in numerosi consultori ed ospedali, sotto la pressione intimidatoria di ambienti cattolici antiabortisti. La Regione Piemonte ha aperto le porte degli ospedali pubblici all'associazione antiabortista Movimento per la Vita, con tanto di finanziamento con risorse pubbliche (2,34 milioni di euro): una associazione che organizza picchetti durante le giornate in cui si effettuano le interruzioni volontarei di gravidanza al grido di “assassine, assassine!”. La Lombardia ha da tempo aperto gli spazi ospedalieri pubblici all'ingresso ufficiale di tale associazione. In Liguria il gruppo regionale di Fratelli d'Italia ha proposto l'istituzione obbligata dell'"ascolto del battito del feto" per le donne intenzionate ad abortire. Ovunque in particolare le donne migranti sono escluse di fatto dall'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza per via di mille ostacoli e barriere procedurali...
Le parole del Papa sono dunque al servizio di questa valanga reazionaria. Tanto più oggi, la lotta contro la reazione è inseparabile dalla lotta contro il papato.
Sino a quando la sinistra cosiddetta radicale continuerà ad accreditare Papa Francesco, facendone regolarmente una propria icona?