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RENZI STOPPATO DALLA LOTTA DEGLI INSEGNANTI CERCA LA VENDETTA SUI PRECARI

♠ at 09:30

La dichiarazione di Matteo Renzi che in qualche modo sospende il disegno di legge sulla scuola, ha un significato politico indubbio. La grande lotta dei lavoratori della scuola ha lasciato un segno inconfondibile nelle urne. Il progetto stesso del Partito della Nazione ha subito un colpo . Per la prima volta in un anno l'arroganza del bullo fiorentino è costretta a recedere. L'argomento che mira ad attribuire all' “ostruzionismo” delle opposizioni ( il numero “eccessivo” degli emendamenti al Senato) le ragioni del passo indietro non spiegano nulla: l'uomo solo al comando non era solito dire che “nessuno mi potrà fermare”? Peraltro proprio la grande mobilitazione dei lavoratori ha moltiplicato le contraddizioni parlamentari e all'interno dello stesso PD. Se Renzi non è in grado di padroneggiarle e ricomporle è perchè la lotta di massa e il suo riflesso elettorale le hanno ulteriormente amplificate. Da ogni punto di vista il passo indietro del governo è un sottoprodotto del movimento di lotta.

Ma il Capo cerca di combinare il passo indietro obbligato con un'operazione odiosa, mirata ad addossare al movimento di lotta la responsabilità della mancata assunzione dei precari nel 2015. E' un'operazione che da un lato serve a mobilitare contro il movimento di lotta il “senso comune” dell'opinione pubblica, dall'altro punta a dividere i lavoratori stessi, aizzando i precari contro gli altri lavoratori e i sindacati. Questa operazione ipocrita va sventata rilanciando una richiesta corale del movimento, da sempre respinta dal governo: si assumano con un decreto legge tutti i precari, si ritiri il disegno di legge sulla scuola. I precari non debbono diventare ostaggi del governo e della sua controriforma scolastica. Il loro diritto all'assunzione immediata è incondizionato. Di certo il movimento di massa contro “la Buona Scuola” di Renzi non si farà ricattare da questa manovra. Che anzi rende ancor più evidente la natura provocatoria del governo Renzi e del suo disegno di legge.

Dopo il passo indietro del governo, l'obiettivo dev'essere tanto più oggi il ritiro della “Buona Scuola”. La Conferenza di Luglio sulla Scuola annunciata da Renzi è solo un'operazione mediatica con cui recitare una finta disponibilità all'ascolto e provare a recuperare immagine, cercando in realtà di salvare il salvabile della controriforma magari imponendo il suo varo a scuole chiuse entro luglio. Questa operazione va respinta. Sul disegno di legge di Renzi non c'è alcun negoziato da fare: va ritirato e basta. Nessuna tregua va concessa al governo. Il suo passo indietro va trasformato in una sconfitta definitiva. La sua sconfitta va combinata con un rovesciamento radicale di scenario: l'apertura di una vertenza generale sulla scuola da parte del movimento di lotta di questi mesi, capace di proiettarsi nel prossimo autunno. Al centro di una vertenza generale sulla scuola vanno poste le rivendicazioni essenziali che hanno percorso il movimento di lotta di questi mesi: massiccio investimento pubblico nella scuola, via i fondi pubblici alle scuole private, cancellazione dei tagli Gelmini , riduzione del numero di alunni per classe, sblocco del contratto nazionale di lavoro con recupero pieno della vacanza contrattuale ( dal 2009). Attorno a questa piattaforma di lotta può svilupparsi un processo di auto organizzazione della categoria e un fronte di lotta dell'intero popolo della scuola.

Domani e dopo domani in diverse città il movimento degli insegnanti farà sentire la propria voce contro il governo. Il PCL e le sue sezioni saranno presenti a sostegno della lotta.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI