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Il reddito di cittadinanza razziale

Da “prima gli italiani” a “solo gli italiani”

Da “prima gli italiani” a “solo gli italiani”. Del famigerato reddito di cittadinanza sappiamo ancora poco, ma quel che sembra certo è che saranno esclusi gli immigrati. “Solo gli italiani” ha chiesto Salvini. “Solo gli italiani” ha assicurato Di Maio. Il vecchio testo di legge del M5S è stato prontamente adattato alla bisogna.

Non stiamo parlando dei cosiddetti “clandestini”, fiore all'occhiello delle campagne xenofobe. Stiamo parlando di “stranieri”. Saranno infatti esclusi dal reddito di cittadinanza i cittadini comunitari di altri paesi, e a maggior ragione i cittadini extracomunitari. Coloro che hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo, o il permesso unico di lavoro (da rinnovare ogni due anni), o il permesso di protezione internazionale. Quasi due milioni di stranieri sotto la soglia della povertà assoluta. Persone che hanno lavorato o che lavorano versando regolarmente i contributi ma che verrebbero discriminate in base a una legge etnica, cioè fondata su una discriminazione di nazionalità.

Dovendo trovare la quadra dei conti, dovendo pagare il debito alle banche, dovendo detassare i ricchi, i giallo-verdi hanno trovato la prima voce facile su cui risparmiare: gli immigrati. Scavalcando la stessa Costituzione borghese e persino la normativa della UE.

I tanti sovranisti di sinistra avranno la loro soddisfazione.
Per noi è una ragione in più per l'opposizione a un governo reazionario senza pudore.
Partito Comunista dei Lavoratori