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7 NOVEMBRE 1944: PORTA LAME. LA BATTAGLIA DI IERI PER UNA LOTTA CHE CONTINUA OGGI


Il 7 novembre celebriamo a Bologna la battaglia di Porta Lame, una delle più grandi battaglie partigiane in una città europea durante la II guerra mondiale.
 Il 7 novembre è anche la ricorrenza storica della Rivoluzione d’ ottobre a cui guardavano i partigiani rossi che componevano la 7 G.A.P. e le Brigate Garibaldi, le formazioni che diedero battaglia quel giorno nella speranza di far insorgere tutta Bologna contro fascisti e nazisti.
Nell’immediato era necessario sconfiggere militarmente le forze fasciste repubblichine e i nazisti, ma i partigiani di estrazione proletaria non volevano limitarsi a questo. Non volevano il ritorno del vecchio regime monarchico liberale, nel cui alveo e con la cui complicità era nata la violenza fascista finanziata dal grande padronato industriale  e dalla grande proprietà terriera. Insomma volevano farla finita per sempre allora e per il futuro con ogni forma di fascismo e con la dittatura dei padroni.
La storia purtroppo ci ha consegnato un esito diverso: al riparo di una costituzione “antifascista” lo stato borghese ha realizzato la propria continuità nelle istituzioni, nelle leggi e perfino nelle persone del regime fascista. E’ stato riedificato il capitalismo che con le sue smanie imperialiste aveva aizzato il fascismo, le conquiste coloniali fino alla guerra mondiale. Il sogno socialista dei partigiani rossi si è infranto perché è stato tradito dalle direzioni opportuniste dei principali partiti della sinistra, il PCI e il PSI, interessati a garantire il potere dei capitalisti pur di avere un giorno la speranza di andare al governo.
Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti i sinceri antifascisti: il governo Lega-Cinquestelle riecheggia nei proclami xenofobi e nei provvedimenti di stampo nazionalista e “sovranista” (“prima gli italiani”) i grandi proclami del ventennio fascista. Nel Paese, le sparate di Salvini spandono i mefitici miasmi razzisti tra le classi popolari, come allora contro le popolazioni africane (guerra in Libia e in Etiopia) e gli ebrei (leggi razziali). I diritti dei lavoratori sono compressi, i salari impoveriti, mentre la borghesia possidente continua a godere di sgravi fiscali e condoni. Infine questo terreno è fertile per la crescita militante delle formazioni neofasciste e neonaziste come Casapound e Forza Nuova impegnate nel sviluppo di una violenta campagna contro i migranti, i centri sociali e gli attivisti della sinistra.
La lotta, dunque, deve continuare.
La lotta deve continuare dal versante della classe lavoratrice e dei ceti popolari, gli unici interessati a cambiare l’ordine sociale da cui continuamente scaturiscono le organizzazioni fasciste.
La lotta partigiana di ieri si ricollega alla necessità della lotta antifascista e antirazzista di oggi. 

Tutti a Roma sabato 10 novembre!

MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA
SABATO 10 NOVEMBRE ORE 14 – ROMA
Info.: 3391636764


FB Antifascismo di classe