♠ in Assemblea Nazionale,autonomia differenziata,CUB,Fieramonti,Napoli,PCI,pcl,Potere al Popolo,PRC,sciopero 25 ottobre,SGB,SI COBAS,Whirlpool at 02:13
Il 29 settembre il PCL è intervenuto, portando il proprio contributo, in due assemblee d'avanguardia: l'assemblea nazionale promossa dal SI Cobas a Napoli, e la seconda assemblea nazionale per il ritiro di ogni progetto di “autonomia differenziata”, che si è tenuta al Liceo Tasso di Roma.
L'assemblea di Napoli del SI Cobas è stata molto combattiva e partecipata, in funzione dello sciopero CUB-SGB-SI Cobas del 25 ottobre e della manifestazione promossa per il giorno dopo. Folta la presenza di lavoratori e lavoratrici immigrati/e. Comuni le rivendicazioni classiste e il richiamo internazionalista e antisovranista, un richiamo tanto più importante a fronte dell'arretramento della coscienza di classe, delle campagne xenofobe della reazione, della loro influenza tra i lavoratori. Il PCL è intervenuto nell'assemblea portando il proprio contributo di analisi e proposta sul terreno della costruzione del più ampio fronte unitario di lotta contro il padronato e il suo nuovo governo, nel pieno rispetto di ogni manifestazione di partito e di organizzazione classista, ma al tempo stesso con la proposta di unire le forze nell'azione di classe in funzione della ricostruzione di una opposizione di massa, una opposizione capace di incidere sui rapporti di forza complessivi tra le classi. Per questo il compagno intervenuto a nome del partito ha proposto l'adesione dell'assemblea allo sciopero e manifestazione nazionale degli operai della Whirlpool del 4 ottobre a Roma, una manifestazione che coinvolgerà i lavoratori di diverse fabbriche in crisi in un passaggio cruciale delle vertenze aperte. Una manifestazione in cui a nostro avviso ogni organizzazione di classe dovrebbe intervenire per portare non solo la propria solidarietà ai lavoratori in lotta ma anche una proposta di svolta radicale delle forme di azione e degli obiettivi della lotta, a partire dalla rivendicazione dell'esproprio sotto controllo operaio delle aziende che licenziano. Unità di classe e radicalità non debbono essere messe in contrapposizione ma marciare insieme.
L'assemblea di Roma contro l'autonomia differenziata ha visto una grossa partecipazione, come nella prima occasione (7 luglio), una partecipazione non scontata. Presenti le rappresentanze dei comitati unitari di scopo per il ritiro del progetto, assieme a diverse organizzazioni del sindacalismo di classe e a partiti della sinistra (PRC, Potere al Popolo, PCL, PCI). Centrale la discussione sulla nuova fase politica in relazione al progetto. Comune è stata la denuncia della continuità del progetto, comune il richiamo alla necessità di estendere la costruzione dei comitati unitari di scopo, diversi gli approcci sulla risposta da dare, al di là delle iniziative immediate. Il PRC è intervenuto per valorizzare l'interlocuzione critica col governo e l'intervento nelle sue «contraddizioni interne», lodando la contrarietà del ministro dell'Istruzione Fieramonti al progetto dell'autonomia, e quindi chiedendo uno specifico incontro col ministro oltre che col governo. Il PCL è intervenuto invece per sottolineare la natura di classe del nuovo governo come governo avversario, collocando in questo contesto la continuità del progetto per l'autonomia differenziata e denunciando l'interesse del capitale finanziario nell'operazione. Da qui la necessità di ricondurre la rivendicazione unitaria del ritiro del progetto alla costruzione di un'opposizione sociale e politica al governo Conte, contro la politica di sostegno al governo da parte di CGIL, CISL e UIL.
Una volta di più il nuovo scenario politico agisce come fattore di chiarificazione a sinistra. Sinistra Italiana è coinvolta nel governo, il PRC sta nel guado della pressione critica sull'esecutivo, il PC di Rizzo si estrania dagli appuntamenti unitari della stessa avanguardia, pensando unicamente alle proprie (legittime) manifestazioni di partito. Il PCL si batte per il più ampio fronte unitario dell'opposizione di classe, e in esso per un progetto anticapitalista e rivoluzionario. Contro il governismo e contro il settarismo. Come sempre.
L'assemblea di Napoli del SI Cobas è stata molto combattiva e partecipata, in funzione dello sciopero CUB-SGB-SI Cobas del 25 ottobre e della manifestazione promossa per il giorno dopo. Folta la presenza di lavoratori e lavoratrici immigrati/e. Comuni le rivendicazioni classiste e il richiamo internazionalista e antisovranista, un richiamo tanto più importante a fronte dell'arretramento della coscienza di classe, delle campagne xenofobe della reazione, della loro influenza tra i lavoratori. Il PCL è intervenuto nell'assemblea portando il proprio contributo di analisi e proposta sul terreno della costruzione del più ampio fronte unitario di lotta contro il padronato e il suo nuovo governo, nel pieno rispetto di ogni manifestazione di partito e di organizzazione classista, ma al tempo stesso con la proposta di unire le forze nell'azione di classe in funzione della ricostruzione di una opposizione di massa, una opposizione capace di incidere sui rapporti di forza complessivi tra le classi. Per questo il compagno intervenuto a nome del partito ha proposto l'adesione dell'assemblea allo sciopero e manifestazione nazionale degli operai della Whirlpool del 4 ottobre a Roma, una manifestazione che coinvolgerà i lavoratori di diverse fabbriche in crisi in un passaggio cruciale delle vertenze aperte. Una manifestazione in cui a nostro avviso ogni organizzazione di classe dovrebbe intervenire per portare non solo la propria solidarietà ai lavoratori in lotta ma anche una proposta di svolta radicale delle forme di azione e degli obiettivi della lotta, a partire dalla rivendicazione dell'esproprio sotto controllo operaio delle aziende che licenziano. Unità di classe e radicalità non debbono essere messe in contrapposizione ma marciare insieme.
L'assemblea di Roma contro l'autonomia differenziata ha visto una grossa partecipazione, come nella prima occasione (7 luglio), una partecipazione non scontata. Presenti le rappresentanze dei comitati unitari di scopo per il ritiro del progetto, assieme a diverse organizzazioni del sindacalismo di classe e a partiti della sinistra (PRC, Potere al Popolo, PCL, PCI). Centrale la discussione sulla nuova fase politica in relazione al progetto. Comune è stata la denuncia della continuità del progetto, comune il richiamo alla necessità di estendere la costruzione dei comitati unitari di scopo, diversi gli approcci sulla risposta da dare, al di là delle iniziative immediate. Il PRC è intervenuto per valorizzare l'interlocuzione critica col governo e l'intervento nelle sue «contraddizioni interne», lodando la contrarietà del ministro dell'Istruzione Fieramonti al progetto dell'autonomia, e quindi chiedendo uno specifico incontro col ministro oltre che col governo. Il PCL è intervenuto invece per sottolineare la natura di classe del nuovo governo come governo avversario, collocando in questo contesto la continuità del progetto per l'autonomia differenziata e denunciando l'interesse del capitale finanziario nell'operazione. Da qui la necessità di ricondurre la rivendicazione unitaria del ritiro del progetto alla costruzione di un'opposizione sociale e politica al governo Conte, contro la politica di sostegno al governo da parte di CGIL, CISL e UIL.
Una volta di più il nuovo scenario politico agisce come fattore di chiarificazione a sinistra. Sinistra Italiana è coinvolta nel governo, il PRC sta nel guado della pressione critica sull'esecutivo, il PC di Rizzo si estrania dagli appuntamenti unitari della stessa avanguardia, pensando unicamente alle proprie (legittime) manifestazioni di partito. Il PCL si batte per il più ampio fronte unitario dell'opposizione di classe, e in esso per un progetto anticapitalista e rivoluzionario. Contro il governismo e contro il settarismo. Come sempre.