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No al G7!

Contro le guerre! No alle povertà del capitalismo!

26 Maggio 2017
Il 26 e 27 maggio si terrà a Taormina l'annuale riunione dei paesi capitalisti più industrializzati del mondo.

Come da prassi, dal G8 di Genova (2001, uccisione di Carlo Giuliani per mano di un carabiniere e irruzione nella scuola Diaz da parte della polizia) si consuma il solito teatrino mediatico atto a rappresentare i "7 grandi” come statisti e salvatori dell'umanità, e i contestatori come vandali e teppisti che si divertono a saccheggiare le città. Questo per legittimare il lavoro dei sette grandi (come se l'attuale crisi economica mondiale, le guerre, il terrorismo, il saccheggio delle risorse naturali, le morti sul lavoro non fossero responsabilità dei sette grandi ma dei piccoli incidenti di percorso.

Per noi la situazione è differente.

Le guerre imperialiste che stanno devastando il Medio Oriente attraverso gli "interventi democratici" made USA non hanno fatto che aumentare la rabbia contro l'Occidente creando terreno fertile per le milizie islamiste (Al Qaeda, ISIS), armate da Arabia Saudita e Turchia (alleati degli USA e quest'ultima membro della NATO).

Dalle basi militari di Sigonella a Trapani, passando per il MUOS di Niscemi, la nostra isola è stata trasformata in una vera e propria prima linea del fronte bellico del centro del Mediterraneo, con tutti i rischi per la vita e la salute della nostra popolazione.
Le politiche economiche ultraliberiste hanno affossato il potere di acquisto dei lavoratori e pensionati creando sempre più ricchezza a favore delle imprese (Jobs act, loi travail, riforma Fornero) in modo da avere più libertà per licenziare, cancellando in un sol colpo tutte le conquiste sociali di dure lotte operaie degli anni ‘70 del secolo scorso.
Aumentano le guerre, con il risultato di sempre crescenti flussi migratori dai paesi mediorientali e africani: migliaia di persone che scappano da povertà e miseria ingrossano le fila di masse sterminate senza più diritti pronte a lavorare per una paga da fame (come diceva Marx, esercito industriale di riserva), creando guerre tra poveri a favore dei padroni che così possono ridurre i diritti sociali.

I "7 grandi" sono responsabili di tutto questo: dalle guerre imperialiste ai morti sul lavoro passando per i tagli alla sanità e all'istruzione, alla sicurezza e alla salvaguardia dell'ambiente (la Sicilia è un esempio eclatante di dissesto idrogeologico).
Ma si sa: le élites economiche creano il danno e trovano loro stessi la soluzione, e cosa c'è di meglio che una finta opposizione di partiti che a parole vanno contro le élites alimentando una sterile guerra tra poveri, come la Lega Nord o il Front National in Francia, o lo stesso partito del leader assoluto Grillo?

Solo un partito che metta in discussione il sistema capitalista può davvero cambiare lo stato di cose presenti. Solo le lotte, solo la rivoluzione cambiano le cose.
Partito Comunista dei Lavoratori