♠ in ambientalismo,cambiamenti climatici,capitalismo,clima,ecologia,economia verde,ecosocialismo,energia,FFF,inquinamento at 04:53
Verso il 5 giugno, a un anno dagli scioperi mondiali per il clima
È passato più di un anno dal primo sciopero mondiale per il clima, e sono stati milioni gli studenti che sono scesi nelle piazze italiane e nel mondo. Sorge quindi la necessità di definire con chiarezza quale prospettiva dare alle mobilitazioni. È un’esigenza pratica e immediata.
NESSUNA FIDUCIA VERSO I GOVERNI DELLA BORGHESIA
Alle promesse dei politici non sono seguiti i fatti. In ogni Paese i governi e lo Stato tutelano gli interessi dei veri responsabili della crisi climatica, ovvero i capitalisti. I politici non attuano le politiche ambientali necessarie. È un forse un caso? No, ma non è una questione di volontà dei gruppi dirigenti che ci governano, è invece la necessità del sistema di produzione capitalistico a richiedere una continuità irrazionale nelle scelte politiche, volte soltanto alla massimizzazione del profitto. Se in altri Paesi, nell’ambito parlamentare, si trova un maggior successo della “politica ambientale”, non dobbiamo avere nessuna illusione verso le concessioni pseudoambientaliste del capitale. Queste “svolte” politiche vengono costruite ad arte soltanto per disinnescare l’esplosività di un movimento di massa, e non colpiscono minimamente le fondamenta del sistema di produzione, la vera radice di tutti i problemi.
PER UN FRONTE UNICO DI CLASSE E DI MASSA
La crisi sanitaria esplosa in questo periodo di epidemia dimostra come questo sistema sociale ed economico di organizzazione della società è fallito e non ha più nulla da dare alla maggioranza della popolazione. È giunto il momento di rovesciarlo in una prospettiva che possa rispondere alle esigenze della battaglia ambientalista ed alle rivendicazioni sociali del mondo del lavoro.
Una riconversione ecologica dell'economia creerebbe una mole immensa di nuovo lavoro socialmente utile, ma solo il rovesciamento della dittatura dei capitalisti, in ogni paese e in una prospettiva mondiale, potrà aprire la via a questa riorganizzazione razionale dell'economia. Una riorganizzazione ecosocialista, nella quale sarà la maggioranza della società a decidere finalmente come, cosa, per chi produrre, e non un pugno di miliardari.
È urgente più che mai mobilitare il movimento operaio, il solo che, in alleanza con gli studenti, può dare una prospettiva concreta alla battaglia per l’ambiente, in un'ottica rivoluzionaria e anticapitalista.
Quindi bisogna unificare e sostenere le mobilitazioni, a partire dallo sciopero generale dell’istruzione del 5 giugno, promosso da ADL Cobas e sostenuto dal Coordinamento precari della scuola autoconvocati, e dalla mobilitazione nazionale del 6 giugno, promossa dall’appello “Facciamo pagare la crisi ai padroni e ai loro governi!”, nato dal patto unitario d'azione per un fronte anticapitalista, cui il nostro partito aderisce insieme a diversi soggetti politici e sindacali.
UNA PROSPETTIVA SOCIALISTA ANCHE PER L’AMBIENTE
Ora acquistano incredibile importanza le parole d’ordine come la nazionalizzazione, senza indennizzi alla proprietà, delle aziende che inquinano, della sanità e dell’industria farmaceutica e la loro immediata riconversione ecologica sotto il controllo dei lavoratori. Tuttavia, una prospettiva socialista non può limitarsi alla riconversione ecologica delle industrie e relativa cessazione delle tecnologie ad alto tasso entropico. Perché sarà necessario elaborare un bilancio energetico: ovvero un varo del piano energetico nazionale (calcolo dell’energia e della materia consumata in un anno, e bilancio preventivo) relativamente ai beni prodotti. È necessario programmare la quantità di energia utilizzabile per le nuove produzioni rivolte a rispondere ai bisogni reali della maggioranza della popolazione, e non a garantire i profitti di un pugno di capitalisti; definire un tasso programmato di entropia basato sull’impronta ecologica nazionale in rapporto con l’impronta ecologica mondiale.
I militanti del PCL sono impegnati nella costruzione di un partito, in Italia e nel mondo, che lotti per elevare la coscienza politica delle masse alla comprensione della necessità dell’alternativa anticapitalistica e del socialismo. Una società in cui l’umanità possa finalmente prendersi cura della salute propria e del mondo intero.
NESSUNA FIDUCIA VERSO I GOVERNI DELLA BORGHESIA
Alle promesse dei politici non sono seguiti i fatti. In ogni Paese i governi e lo Stato tutelano gli interessi dei veri responsabili della crisi climatica, ovvero i capitalisti. I politici non attuano le politiche ambientali necessarie. È un forse un caso? No, ma non è una questione di volontà dei gruppi dirigenti che ci governano, è invece la necessità del sistema di produzione capitalistico a richiedere una continuità irrazionale nelle scelte politiche, volte soltanto alla massimizzazione del profitto. Se in altri Paesi, nell’ambito parlamentare, si trova un maggior successo della “politica ambientale”, non dobbiamo avere nessuna illusione verso le concessioni pseudoambientaliste del capitale. Queste “svolte” politiche vengono costruite ad arte soltanto per disinnescare l’esplosività di un movimento di massa, e non colpiscono minimamente le fondamenta del sistema di produzione, la vera radice di tutti i problemi.
PER UN FRONTE UNICO DI CLASSE E DI MASSA
La crisi sanitaria esplosa in questo periodo di epidemia dimostra come questo sistema sociale ed economico di organizzazione della società è fallito e non ha più nulla da dare alla maggioranza della popolazione. È giunto il momento di rovesciarlo in una prospettiva che possa rispondere alle esigenze della battaglia ambientalista ed alle rivendicazioni sociali del mondo del lavoro.
Una riconversione ecologica dell'economia creerebbe una mole immensa di nuovo lavoro socialmente utile, ma solo il rovesciamento della dittatura dei capitalisti, in ogni paese e in una prospettiva mondiale, potrà aprire la via a questa riorganizzazione razionale dell'economia. Una riorganizzazione ecosocialista, nella quale sarà la maggioranza della società a decidere finalmente come, cosa, per chi produrre, e non un pugno di miliardari.
È urgente più che mai mobilitare il movimento operaio, il solo che, in alleanza con gli studenti, può dare una prospettiva concreta alla battaglia per l’ambiente, in un'ottica rivoluzionaria e anticapitalista.
Quindi bisogna unificare e sostenere le mobilitazioni, a partire dallo sciopero generale dell’istruzione del 5 giugno, promosso da ADL Cobas e sostenuto dal Coordinamento precari della scuola autoconvocati, e dalla mobilitazione nazionale del 6 giugno, promossa dall’appello “Facciamo pagare la crisi ai padroni e ai loro governi!”, nato dal patto unitario d'azione per un fronte anticapitalista, cui il nostro partito aderisce insieme a diversi soggetti politici e sindacali.
UNA PROSPETTIVA SOCIALISTA ANCHE PER L’AMBIENTE
Ora acquistano incredibile importanza le parole d’ordine come la nazionalizzazione, senza indennizzi alla proprietà, delle aziende che inquinano, della sanità e dell’industria farmaceutica e la loro immediata riconversione ecologica sotto il controllo dei lavoratori. Tuttavia, una prospettiva socialista non può limitarsi alla riconversione ecologica delle industrie e relativa cessazione delle tecnologie ad alto tasso entropico. Perché sarà necessario elaborare un bilancio energetico: ovvero un varo del piano energetico nazionale (calcolo dell’energia e della materia consumata in un anno, e bilancio preventivo) relativamente ai beni prodotti. È necessario programmare la quantità di energia utilizzabile per le nuove produzioni rivolte a rispondere ai bisogni reali della maggioranza della popolazione, e non a garantire i profitti di un pugno di capitalisti; definire un tasso programmato di entropia basato sull’impronta ecologica nazionale in rapporto con l’impronta ecologica mondiale.
I militanti del PCL sono impegnati nella costruzione di un partito, in Italia e nel mondo, che lotti per elevare la coscienza politica delle masse alla comprensione della necessità dell’alternativa anticapitalistica e del socialismo. Una società in cui l’umanità possa finalmente prendersi cura della salute propria e del mondo intero.
Lotta con noi!