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Dalla solidarietà alla lotta generale: tutte e tutti a Firenze sabato 18 settembre!

 


Pubblichiamo il testo del volantino che distribuiremo sabato 18 settembre alla manifestazione della GKN a Firenze

16 Settembre 2021

Unire le vertenze, contrapponendo alla radicalità dei padroni una radicalità uguale e contraria. Occupare le aziende che licenziano, per la loro nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio. Costruire una cassa nazionale di resistenza.

La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di GKN è una grande lotta. Per questo va messa al servizio di un fronte comune di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, per un cambio di direzione del movimento operaio italiano.

Da anni le lavoratrici e i lavoratori subiscono la mancanza di una direzione di lotta adeguata a reggere il livello di scontro. Lotte importanti come quelle di Ilva, Acciaierie Piombino, Whirlpool, Alitalia, e tante altre, portate avanti coraggiosamente dalle lavoratrici e dai lavoratori per salvare il proprio lavoro, sono state prima isolate le une dalle altre e poi condotte spesso, in ordine sparso, su un binario morto. La divisione delle lotte è stata la vera forza dei padroni!

Azienda per azienda, la burocrazia sindacale ha predicato ovunque “senso di responsabilità” e “realismo”, portando a spasso gli operai in interminabili girotondi tra Ministeri, istituzioni locali, parroci, tutti prodighi di parole di solidarietà e di promesse... Ma le parole non cambiano i rapporti di forza. E alla fine, troppo spesso, è rimasto il peso materiale della sconfitta: centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, spremuti come limoni, gettati via come ferrovecchio dai loro padroni, senza mai l’occasione di un fronte comune.

È allora necessario un cambio di passo. Una svolta radicale di metodi d’azione, di organizzazione, di piattaforma. Una svolta che dica: la ritirata è finita, ora basta, ora tutte le vertenze si uniscono in un fronte comune, attorno a comuni obiettivi.

La lotta della GKN può diventare insomma una vera vertenza pilota, capace non solo di reggere lo scontro col proprio padrone, ma anche di parlare alla classe operaia italiana: ai lavoratori e alle lavoratrici della Whirlpool, Elica, Bekaert, ex Ilva, acciaierie di Piombino, Texprint; ai lavoratori della logistica, che per le loro lotte combattive hanno subito forti repressioni e pagato con la morte di Adil, sindacalista SI Cobas assassinato durante un picchetto; a tutti coloro che lottano, e che possono unirsi alla lotta.

È necessaria una proposta di azione comune!

• Le fabbriche che licenziano vanno occupate, come hanno fatto le lavoratrici e i lavoratori di GKN, per impedire ai padroni di portar via i macchinari

• Va organizzata una cassa nazionale di resistenza per sostenere la lotta prolungata, generalizzando l’esperienza di GKN

• Va rivendicata la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio delle aziende che licenziano, per garantire il diritto incondizionato al lavoro

• Va promosso un coordinamento nazionale di tutte le lotte di resistenza, per fare di tante vertenze isolate una grande vertenza nazionale. Trasformando la debolezza di ognuno nella forza di tutte e tutti.


Occorre portare queste rivendicazioni nello sciopero generale dell’11 ottobre. Per fare di questa giornata di sciopero un momento di sviluppo reale del fronte unico della classe lavoratrice.

A chi obietta che le rivendicazioni sono troppo avanzate, e che è “impossibile” realizzarle, rispondiamo che sono tutte proporzionali al livello obiettivo dello scontro. E che solo ponendosi su questo livello è possibile strappare risultati parziali e concessioni. Senza contrapporre alla forza dei padroni una forza uguale e contraria, siamo tutti condannati a rotolare all’indietro, come negli ultimi decenni.

In una battaglia di classe si può vincere e si può perdere. Il modo peggiore di perdere è non investire tutte le proprie potenzialità nel tentativo di vincerla. Senza una svolta unificante di azione la migliore lotta aziendale rischia di finire in un vicolo cieco. Ma perché una svolta unificante si produca occorre partire da una proposta generale. Le compagne e i compagni di GKN sono nelle migliori condizioni di esperienza, credibilità ed attenzione pubblica per avanzare questa proposta, rivolgendosi innanzitutto alle decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori già in lotta.

Il PCL, in ogni caso, porta e porterà questa proposta di azione in ogni luogo di lavoro, sindacato di classe, circuito di avanguardia, riconducendola alla prospettiva di un governo delle lavoratrici e dei lavoratori, basato sulla loro forza e sulla loro autorganizzazione. L’unico governo che può presentare il conto al padronato.

Partito Comunista dei Lavoratori