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GKN: una prima vittoria

 


Continuare la lotta, unire le vertenze

20 Settembre 2021

L’accoglimento del ricorso sindacale contro la procedura di licenziamento dei lavoratori di GKN è un primo importante risultato della loro lotta, della loro determinazione, della loro capacità di raccogliere una vasta solidarietà operaia e popolare.

Il risultato ottenuto non è merito certo della burocrazia sindacale, che ha subito la lotta dei lavoratori senza mai impegnarsi realmente sul terreno della mobilitazione, neppure in occasione della grande manifestazione nazionale di sabato scorso a Firenze. Il merito è solo della lotta operaia e del sostegno e riconoscibilità che ha saputo conquistarsi.

Ora è necessario far leva sulla prima vittoria ottenuta per unire tutte le vertenze del lavoro. Bisogna che nella piccola breccia che si è aperta con questo risultato irrompa un’azione generale della classe operaia.

padroni di GKN fanno sapere che rispettano la sentenza ma si riservano di impugnarla. Significa che non hanno alcuna intenzione di revocare la chiusura dello stabilimento di Firenze. Confindustria già ammonisce il governo a non avallare “la cultura anti-industriale”, cioè a non fare dell’infortunio di GKN un caso di scuola per imbrigliare i licenziamenti. Il governo ha già assicurato a Confindustria nelle scorse settimane che l’annunciata “legge anti-delocalizzazione” è solo una regolazione delle pratiche di licenziamento per metterle al riparo da infortuni giudiziari.

Le dichiarazioni (elettorali) dei partiti di governo in solidarietà con le ragioni dei lavoratori GKN sono solo una montagna di ipocrisia. Le ristrutturazioni in corso o annunciate nell’industria, nei servizi, nei trasporti, nel pubblico impiego indicano che la ripresa capitalistica passa per una nuova offensiva contro il lavoro. La montagna di miliardi che saranno riversati nei portafogli padronali servirà a irrorare questa offensiva. Occorre dunque opporre a questo attacco generale un fronte unitario di resistenza altrettanto generale.

È ora di finirla con le vertenze in ordine sparso, abbandonate a sé stesse, azienda per azienda, stabilimento per stabilimento, nella logica del si salvi chi può. Occorre fare di tante lotte una lotta sola, allargando il varco che i lavoratori GKN hanno aperto. Per questo tanto più oggi sosteniamo con convinzione l’appello rivolto a tutte le organizzazioni della classe operaia da centinaia di lavoratori, lavoratrici, quadri sindacali di diversa appartenenza (Unire la lotta contro i licenzialmenti), per una azione di lotta unificante attorno a comuni indicazioni:

• Occupare le aziende che licenziano, come hanno fatto i lavoratori GKN, e rivendicare la loro espropriazione sotto il controllo dei lavoratori

• Istituire una cassa nazionale di resistenza, che generalizzi la pratica dei lavoratori di GKN e Whirlpool, a sostegno di tutte le lotte prolungate

Lo sciopero generale è più che mai una necessità. Ma è essenziale combinarlo con questa svolta generale di obiettivi e di azione. Per evitare che si trasformi, come tante volte in passato, in un atto rituale senza effetti pratici sui rapporti di forza.

Il primo risultato dei lavoratori GKN dimostra che solo la forza operaia può strappare risultati. È necessario generalizzare questa esperienza all’intera classe lavoratrice. Ora.

Partito Comunista dei Lavoratori