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SUGLI SGOMBERI: LEPORE FA IL SUO MESTIERE. COALIZIONE CIVICA NELLA PALUDE

 


Lepore fa il suo mestiere.

Sindaco di Bologna in rappresentanza del partito più accondiscendente agli interessi padronali e alle esigenze di governo a loro tornaconto, il PD, dall’alto della giunta più progressista d’Italia non può esimersi di favorire la speculazione edilizia il più progressivamente possibile, appunto.

E così continua imperterrito la politica di sgomberi dei suoi illustri predecessori, colpendo le esigenze dei quartieri popolari dicendo, con lacrime di coccodrillo, di farlo esclusivamente nel loro interesse.

E' il classico mestiere da ciarlatano venditore di paccottiglie.

Nel portare la nostra solidarietà a tutte le realtà impegnate a mettere a disposizione delle classi popolari spazi e i servizi lasciati colpevolmente in disuso dall’amministrazione comunale, e che oggi come il Banca Rotta sono sotto sgombero, tuttavia obbiettivamente non possiamo dire che il sindaco di Bologna sia incoerente. Effettivamente fa quello per cui è stato eletto.

Quella che invece sprofonda nella palude dell’incoerenza e dell’opportunismo più sfacciato è la sinistra riformista che alle ultime elezioni ha appoggiato la candidatura di Lepore convinta di riuscire così nell’impresa di spostare a “sinistra” il PD e i suoi notabili.

Ci correggiamo: Coalizione Civica sapeva perfettamente che questo non era possibile, tuttavia con la faccia tosta che solo le anime belle del riformismo in tutte le salse sanno mostrare, questo ha raccontato ad un elettorato che purtroppo si è illuso e l’ha votata.

Ovviamente anche a proposito di Coalizione Civica non possiamo stupirci. La parabola di questa formazione politica che voleva portare nell’amministrazione cittadina le istanze dei movimenti, è un film in replica ossessiva da decenni e sempre con lo stesso finale: il tradimento delle ragioni di quei movimenti e la loro dispersione.

Lo ripetiamo, a tutte le organizzazioni della sinistra di opposizione in città, politiche, associative e sindacali: non basta dire qualcosa di sinistra, dare consigli di buon governo di chi lo fa solo per favorire nel complesso la rapina sociale del capitale.

Occorre contrapporre a questo usuale governo borghese, che sia a Bologna, in altre città o in Italia, una prospettiva di rovesciamento sociale, di alternativa di società, un programma di governo basato sugli interessi della classe lavoratrice e delle classi popolari sue alleate, un programma anticapitalista, un programma rivoluzionario.

Quello per cui si è battuto il Partito Comunista dei Lavoratori alle elezioni comunali di Bologna dell’ottobre scorso.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

SEZ. DI BOLOGNA