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Sugli sviluppi del conflitto in Ucraina

 


Sì all’autodeterminazione del Donbass. Sì ad un’Ucraina socialista e indipendente, come creata dai “comunisti bolscevichi” di Lenin e Trotsky. No all’intervento delle truppe russe. No allo scontro interimperialistico. Sì alla rivoluzione socialista internazionale

Il PCL, di fronte allo scontro che si sta sviluppando in Ucraina, ribadisce le posizioni più volte affermate e ripetute nei giorni scorsi.


Lo scontro tra la Russia e la NATO sulla questione ucraina è fondamentalmente espressione di un conflitto interimperialistico tra le vecchie potenze capitalistiche, con gli USA alla testa, e il neoimperialismo in ascesa russo, alleato a quello cinese. In generale pertanto in questo scontro, seguendo la tradizione leninista, i comunisti non possono che assumere una posizione di disfattismo bilaterale.

Nel contempo, sempre riflettendo le tradizioni di quelli che giustamente Putin chiama (condannandoli) i «comunisti bolscevichi», noi rivendichiamo il diritto all’autodeterminazione del Donbass, fino alla separazione e all’eventuale unificazione con la Russia. Ma l’intervento delle truppe russe cambia il carattere della questione. Pertanto noi chiediamo con forza il ritiro immediato di tali truppe dal territorio del Donbass.

Inoltre respingiamo con forza le già riferite accuse di Putin ai bolscevichi dell’epoca di Lenin e Trotsky di aver creato con l’Ucraina una nazione fittizia. Da secoli infatti esisteva una lingua ucraina separata dal russo, e soprattutto un largo sentimento di identificazione nazionale autonoma da parte della maggioranza della composita popolazione del paese.

Nel contempo respingiamo con forza e ci impegniamo a combattere le provocazioni e le eventuali azioni concrete degli imperialismi occidentali e della NATO contro la Russia. Siamo contrari non solo ad interventi militari ma anche ad ogni tipo di sanzione. In questo quadro, per noi “il nemico principale rimane nel nostro paese”, cioè è quindi la NATO che noi dobbiamo combattere.

Nella lotta contro di essa e contro il governo atlantista Draghi quello che però ci contraddistingue è il non tenere una posizione semplicemente pacifista. Senza lo sviluppo di un processo di rivoluzione socialista internazionale, il capitalismo e i diversi imperialismi non solo impediranno soluzioni realmente democratiche ai problemi nazionali esistenti, ma spingeranno, a partire dagli interessi economici delle loro borghesie, a confronti militari e guerre devastanti per i popoli coinvolti e per l’umanità intera.

Come diceva il grande rivoluzionario tedesco Karl Liebknecht, nei primi anni del Novecento segretario dell’Internazionale Giovanile Socialista: «Se vuoi la pace, prepara la rivoluzione».


English translation

Partito Comunista dei Lavoratori