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Che tempo che fa: la sinistra ai piedi del Papa


 L'esibizione del Papa a Rai 3 nel programma di Fazio “Che tempo che fa” ha suscitato a sinistra un'autentica estasi. Il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo ha fatto i complimenti al Papa per le sue immancabili parole di pace. Giorgio Cremaschi per Potere al Popolo ha sentito il bisogno di un pubblico «grazie Papa Francesco» per il «formidabile sostegno» a chi non ha rinunciato alla lotta per l'uguaglianza e la giustizia, e per il socialismo. Il redivivo Fausto Bertinotti, da tempo in formato trascendente grazie alla benedizione di Comunione e Liberazione, ha visto in Bergoglio la riscoperta del Vangelo al di sopra delle miserie umane... e via discorrendo.


Che pena. Ai dirigenti vecchi e nuovi della sinistra riformista non interessa la realtà ma la finzione. Invece di liberare gli sfruttati dall'intossicazione religiosa; di spiegar loro che il Papa è il monarca assoluto di uno Stato teocratico che succhia miliardi dalle loro tasche grazie ai privilegi concordatari; che la Chiesa è la più grande proprietaria immobiliare al mondo, ha pacchetti azionari in tutte le banche rapinatrici, nell'industria di guerra, nei colossi del petrolio e del carbone, nella sanità privata che trionfa in Borsa grazie al saccheggio di quella pubblica; che la casta sacerdotale si regge strutturalmente sulla misoginia, sulla discriminazione della donna, dei gay, delle lesbiche, di tutte le minoranze sessuali, e sui crimini contro i bambini in tutti gli angoli del pianeta... Invece di denunciare questa verità elementare, esaltano la sua ipocrita rimozione, e addirittura ringraziano commossi l'affabulazione retorica di un istrione vestito di bianco, alleato di tutti i poteri, e già complice, non a caso, da capo dei Gesuiti a Buenos Aires, della giunta militare di Videla (1976-1981).

Marx scriveva che i sudditi pensano di essere tali perché esiste un re, non sapendo che un re esiste perché loro sono sudditi. La sudditanza della sinistra verso il Papa richiama lo stesso spartito. Pendendo dalle labbra del Sommo Pontefice, contribuisce a nutrire il mondo capovolto dell'illusione religiosa, l'oppio dei popoli, a vantaggio dei capitalisti.

Non accade per caso. Una sinistra che ha rimosso la rivoluzione contro il capitale rimuove la stessa contestazione della Chiesa, che del capitale è componente organica e inseparabile. Una sinistra che prende ministri nei governi capitalisti, con Prodi, con Tsipras, con Sanchez, con Boric, cerca per sua natura la propria legittimazione presso la Chiesa. È la prova che solo una prospettiva anticapitalista e rivoluzionaria può opporsi realmente al potere papalino e al suo mito fasullo.

Partito Comunista dei Lavoratori