♠ in Allende,ambientalismo,Brigata Bolivar,Cile,Coronavirus,esilio,Greenpeace,Nicaragua,Pinochet,rivoluzione sandinista,Sepulveda,Staria di una gabbianella e di un gatto,troskismo at 01:52
È deceduto per coronavirus Luis Sepúlveda. Lo scrittore aveva contratto il virus a febbraio, e alle fine dello stesso mese era ricoverato in ospedale a Oviedo, in Spagna.
Sepúlveda era uno scrittore di talento, aveva raggiunto il successo internazionale nel 1989 con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, mentre Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare diventò un film. Il filo conduttore che lega la sua opera è l’indiscussa difesa dei diritti dell’uomo e la consapevolezza del proprio essere, la consapevolezza dell’individuo.
Alla sua indubbia capacità di scrittore va sommato il suo attivismo politico.
In Cile durante la presidenza di Salvador Allende si era iscritto al Partito Socialista, ed era entrato a far parte della guardia personale del presidente cileno. Imprigionato nel 1973, dopo il golpe di Pinochet, era stato liberato sette mesi dopo per le pressioni di Amnesty International, ma un nuovo arresto lo costrinse all'esilio.
Nel 1979 in Nicaragua si era unito al movimento trotskista, alla Brigata Simon Bolivar, con cui partecipò alle fasi finali della lotta contro il dittatore Somoza. La Brigata organizzò i lavoratori nicaraguensi di diverse fabbriche in sindacati classisti, e per questo fu espulsa dal paese dal governo sandinista, già allora capeggiato da Daniel Ortega.
Negli anni Ottanta Sepúlveda fu anche membro dell'equipaggio su una nave di Greenpeace.
Ci mancherà il grande scrittore e compagno Sepúlveda. Potremo sempre apprezzare il suo grande patrimonio letterario, ma noi così vogliamo ricordarlo, con una sua frase: "la felicità è un diritto umano".
Sepúlveda era uno scrittore di talento, aveva raggiunto il successo internazionale nel 1989 con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, mentre Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare diventò un film. Il filo conduttore che lega la sua opera è l’indiscussa difesa dei diritti dell’uomo e la consapevolezza del proprio essere, la consapevolezza dell’individuo.
Alla sua indubbia capacità di scrittore va sommato il suo attivismo politico.
In Cile durante la presidenza di Salvador Allende si era iscritto al Partito Socialista, ed era entrato a far parte della guardia personale del presidente cileno. Imprigionato nel 1973, dopo il golpe di Pinochet, era stato liberato sette mesi dopo per le pressioni di Amnesty International, ma un nuovo arresto lo costrinse all'esilio.
Nel 1979 in Nicaragua si era unito al movimento trotskista, alla Brigata Simon Bolivar, con cui partecipò alle fasi finali della lotta contro il dittatore Somoza. La Brigata organizzò i lavoratori nicaraguensi di diverse fabbriche in sindacati classisti, e per questo fu espulsa dal paese dal governo sandinista, già allora capeggiato da Daniel Ortega.
Negli anni Ottanta Sepúlveda fu anche membro dell'equipaggio su una nave di Greenpeace.
Ci mancherà il grande scrittore e compagno Sepúlveda. Potremo sempre apprezzare il suo grande patrimonio letterario, ma noi così vogliamo ricordarlo, con una sua frase: "la felicità è un diritto umano".