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Immigrati minori al servizio degli agrari

Il governo Psoe-Podemos riceve il plauso dei padroni agricoli

9 Aprile 2020
In tempi di coronavirus tutto emerge alla luce del sole nella sua cruda realtà, facendo piazza pulita delle illusioni. Abbiamo ascoltato in tempi recenti le pubbliche lodi del governo Psoe-Podemos in Spagna, presentato come faro di progresso e di una possibile alternativa, da parte di autorevoli dirigenti della sinistra italiana cosiddetta “radicale”. Il nostro giudizio controcorrente fu apostrofato con parole sprezzanti. Poi arrivano i fatti, e sono impietosi, soprattutto quando investono i terreni più delicati.

In una Spagna investita dalla pandemia, l'agricoltura è rimasta a corto di braccia. Il Marocco ha bloccato la propria emigrazione in Spagna per difendersi dal contagio, e lo stesso hanno fatto Romania e Bulgaria. È un problema che ha anche l'Italia. In Italia la soluzione caldeggiata dalla ministra renziana Bellanova per venire incontro ai padroni agricoli è quella del ricorso alla liberalizzazione dei voucher nelle campagne. Ciò che permetterà di assumere per pochi spiccioli, senza tracciabilità e controllo, schiacciando i salari verso il basso e spingendo in alto il livello di sfruttamento. La FLAI-CGIL giustamente protesta.

Ma si dirà “il ministro è renziano!”, se non che la Spagna “progressista” fa di peggio. Martedì 7 aprile il ministro dell'Agricoltura, Luis Planas, ha varato un decreto che liberalizza lo sfruttamento di minori irregolari extracomunitari con contratti a termine misurati sui tempi del raccolto. Alla fine del raccolto il contratto scade e l'immigrato (minore!) resta irregolare, con prospettiva di espulsione. L'immigrato (minore!) resta irregolare per la legge spagnola, ma diventa “regolare” per il padrone agrario per il tempo in cui ne ha bisogno. Dopo di che torna il paria di sempre. El Pais ci informa che “le principali organizzazioni agrarie (Asaja, Coaug, Upa) hanno valutato positivamente la misura” (8 aprile). È comprensibile.

Tutto il mondo è capitale, scrivevamo qualche giorno or sono. E così è. Anche quando al governo siedono i ministri della sinistra cosiddetta “radicale”. In Italia il peggior crimine in mare contro gli immigrati fu commesso nel 1997, quando fu affondata nel Canale d'Otranto una nave albanese carica di migranti, con centinaia di morti in fondo al mare. Governava allora Romano Prodi, col sostegno di Bertinotti, Cossutta, Rizzo... Lo stesso governo che varò i campi lager per gli immigrati con la Legge Turco-Napolitano. Le politiche xenofobe dei successivi decenni trovarono un terreno già arato.

La sinistra fa spesso il lavoro sporco della destra, stendendole il tappeto sotto i piedi, e come si vede non solo in Italia. La costruzione di una sinistra rivoluzionaria che si batta per il potere dei lavoratori è più che mai una necessità ineludibile. Ovunque.
Partito Comunista dei Lavoratori