♠ in 1 maggio,ADL Cobas,CGIL,Confindustria,Coronavirus,fase 2,governo,licenziamenti,lotte sciopero. Si COBAS,patrimoniale,protocollo,sanita',sicurezza,unita' at 15:24
21Il governo, spinto da Confindustria e le altre associazioni padronali, vuole avviare la "fase due". I dati giornalieri dell'epidemia da coronavirus attestano, però, ancora alti tassi di contagio e purtroppo numerosi decessi. Non vi sono le condizioni di sicurezza per riaprire tutte le attività produttive. Inoltre mancano i presidi sanitari più elementari, a partire dalle mascherine, e non si può testare la popolazione per mancanza di tamponi, laboratori attrezzati e reagenti.
Al padronato questo non interessa. Chiede a gran forza la ripresa dei propri profitti a costo di sacrificare la sicurezza di milioni di lavoratori, dei loro familiari e di tutti a causa del rischio di propagazione del contagio.
Il PCL ha già denunciato le responsabilità criminali di Confindustria e consociate, che con la complicità di governo e istituzioni locali non hanno preso le misure necessarie alla protezione della popolazione, come si è visto in Lombardia, dove la malattia ha provocato migliaia di vittime.
Non si può adesso affidare il controllo della sicurezza sul lavoro, compresi gli spostamenti, alle stesse autorità che hanno provocato il disastro, come vogliono i protocolli di cartapesta firmati da governo, Confindustria e burocrazia di CGIL, CISL e UIL.
Il controllo deve essere delle lavoratrici e dei lavoratori, mediante le proprie organizzazioni.
Il PCL è da sempre impegnato nella costruzione di un fronte unico politico e sindacale che si basi sugli interessi della classe lavoratrice e la sua indipendenza dalle politiche e dagli interessi di padronato, banche e governo. Tanto più oggi, quando la crisi sanitaria a cui hanno contribuito decenni di tagli alla sanità pubblica ha già provocato una profonda crisi economica che sta sfociando in una durissima crisi sociale con milioni di disoccupati e l'impoverimento della maggioranza della popolazione.
Pertanto il PCL sostiene tutte le iniziative politiche e sindacali che si muovano nella stessa direzione, come le iniziative di mobilitazione, fino eventualmente allo sciopero, promosse dal SI Cobas e da ADL Cobas nelle giornate del 30 aprile e 1 maggio. Valuta positivamente le indicazioni rivendicative alla base della mobilitazione, e ritiene che esse possano incontrarsi con le rivendicazioni avanzate dal nostro partito:
- Controllo indipendente dei lavoratori sulle condizioni di lavoro
- Blocco dei licenziamenti, compresi i precari
- Salario al 100% per le lavoratrici e i lavoratori in cassa integrazione
- Indennità di quarantena per tutti coloro che si ritrovano senza lavoro e senza reddito
- Riduzione generale dell'orario di lavoro a parità di salario
- Rilancio e nuovi investimenti massicci nella sanità pubblica. Nazionalizzazione della sanità privata e dell'industria farmaceutica senza indennizzo per i grandi azionisti
- Imposizione immediata di una tassazione patrimoniale straordinaria: il 10% del patrimonio del 10% più ricco della popolazione
La sicurezza sia in mano alle lavoratrici e ai lavoratori. La crisi la paghino i padroni che l'hanno provocata.
Non più governi complici di banchieri e capitalisti!
Per il governo dei lavoratori!
Al padronato questo non interessa. Chiede a gran forza la ripresa dei propri profitti a costo di sacrificare la sicurezza di milioni di lavoratori, dei loro familiari e di tutti a causa del rischio di propagazione del contagio.
Il PCL ha già denunciato le responsabilità criminali di Confindustria e consociate, che con la complicità di governo e istituzioni locali non hanno preso le misure necessarie alla protezione della popolazione, come si è visto in Lombardia, dove la malattia ha provocato migliaia di vittime.
Non si può adesso affidare il controllo della sicurezza sul lavoro, compresi gli spostamenti, alle stesse autorità che hanno provocato il disastro, come vogliono i protocolli di cartapesta firmati da governo, Confindustria e burocrazia di CGIL, CISL e UIL.
Il controllo deve essere delle lavoratrici e dei lavoratori, mediante le proprie organizzazioni.
Il PCL è da sempre impegnato nella costruzione di un fronte unico politico e sindacale che si basi sugli interessi della classe lavoratrice e la sua indipendenza dalle politiche e dagli interessi di padronato, banche e governo. Tanto più oggi, quando la crisi sanitaria a cui hanno contribuito decenni di tagli alla sanità pubblica ha già provocato una profonda crisi economica che sta sfociando in una durissima crisi sociale con milioni di disoccupati e l'impoverimento della maggioranza della popolazione.
Pertanto il PCL sostiene tutte le iniziative politiche e sindacali che si muovano nella stessa direzione, come le iniziative di mobilitazione, fino eventualmente allo sciopero, promosse dal SI Cobas e da ADL Cobas nelle giornate del 30 aprile e 1 maggio. Valuta positivamente le indicazioni rivendicative alla base della mobilitazione, e ritiene che esse possano incontrarsi con le rivendicazioni avanzate dal nostro partito:
- Controllo indipendente dei lavoratori sulle condizioni di lavoro
- Blocco dei licenziamenti, compresi i precari
- Salario al 100% per le lavoratrici e i lavoratori in cassa integrazione
- Indennità di quarantena per tutti coloro che si ritrovano senza lavoro e senza reddito
- Riduzione generale dell'orario di lavoro a parità di salario
- Rilancio e nuovi investimenti massicci nella sanità pubblica. Nazionalizzazione della sanità privata e dell'industria farmaceutica senza indennizzo per i grandi azionisti
- Imposizione immediata di una tassazione patrimoniale straordinaria: il 10% del patrimonio del 10% più ricco della popolazione
La sicurezza sia in mano alle lavoratrici e ai lavoratori. La crisi la paghino i padroni che l'hanno provocata.
Non più governi complici di banchieri e capitalisti!
Per il governo dei lavoratori!