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Indulto e riqualificazione delle carceri

La situazione in gran parte del paese è drammatica: interi reparti ospedalieri trasformati dall’emergenza del coronavirus e la guerra in corsia o al pronto soccorso; i malati che non respirano e arrivano negli ospedali chiedendo ossigeno; una terapia sempre più difficile da somministrare vista l’esiguità di posti disponibili in corsia; la scelta di chi curare, «come in guerra». Mentre le manovre ad intermittenza del governo sembrano, ad oggi, del tutto insufficienti. Prima la politica caratterizzata da “un invito alla normalità”, che ha avuto il merito di aumentare la diffusione del contagio (ricordiamo l’aperitivo in Veneto di Zingaretti una settimana prima del contagio), successivamente una chiusura a intermittenza di strutture, edifici e luoghi di ritrovo.
In questa situazione di collasso, dove un virus ha messo in ginocchio la settima potenza mondiale, vi sono persone che possono più di altri essere sacrificati: i carcerati.
Da due giorni le proteste divampano in 27 istituti penitenziari italiani, da Palermo a Milano, lasciando sul campo decine di feriti e sei morti tra i carcerati. “Indulto!” e “libertà!” sono gli slogan che animano le proteste. La stampa ha presentato le proteste come atti di contrapposizione alla riduzione delle visite dei familiari nelle carceri. Ma è una rappresentazione riduttiva. La protesta denuncia soprattutto il sovraffollamento inumano nelle carceri, la carenza di assistenza sanitaria, i mancati intervento di sanificazione. Il paradosso è che l'attuale condizione carceraria contraddice clamorosamente le misure di contenimento del coronavirus che lo stesso governo ha varato. Dove sta scritto che i detenuti pigiati in una cella debbono subire, senza tutele, la pena aggiuntiva di un virus potenzialmente mortale?
Lo Stato deve assumere medici e personale sanitario in modo massiccio, a tutela di tutti, senza discriminazioni. Un indulto per reati minori è reso tanto più attuale dalla minaccia del coronavirus. La trasformazione delle carceri svuotate in ospedali può contribuire oltretutto a far fronte alla drammatica crisi sanitaria, a vantaggio di tutti.
Partito Comunista dei Lavoratori