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Non siamo carne da macello! Scioperi operai al tempo del coronavirus

È necessario affermare ed estendere con la lotta un semplice principio: senza sicurezza non si lavora

12 Marzo 2020
In tutta Italia la pretesa dei padroni di far lavorare gli operai senza misure di sicurezza incontra la resistenza dei lavoratori. In molte fabbriche del Piemonte, nelle fabbriche del bresciano, alla Fincantieri di Marghera, alle acciaierie di Terni, all'Ilva di Taranto, si sono oggi moltiplicate azioni di sciopero contro l'atteggiamento padronale, con un'altissima partecipazione tra i lavoratori. La stessa FIOM nazionale (con addirittura FIM e UILM) è stata spinta dalla pressione operaia a prendere posizione, a definire «inaccettabili» le misure varate dal governo, a chiedere la fermata delle fabbriche metalmeccaniche sino al 22 marzo per «predisporre le misure di sicurezza necessarie nelle aziende».

Bene. Ora questa rivendicazione va estesa a tutti i comparti del lavoro interessati, al di là del settore metalmeccanico.

Ovunque i fatti dimostrano che le raccomandazioni del governo ai padroni e le rassicurazioni dei padroni al governo valgono meno della carta straccia. Ovunque l'esperienza quotidiana di milioni di lavoratori e lavoratrici documenta l'esistenza di condizioni di rischio legate alla plateale inosservanza delle norme di igiene e sicurezza più elementari. Ovunque i padroni usano la crisi come arma di ricatto sventolando la minaccia del licenziamento o della chiusura aziendale.
È a tutto questo che i lavoratori si ribellano.

È dunque necessario affermare con la lotta un principio di fondo: senza sicurezza non si lavora, punto. Le strutture sindacali debbono rivendicare ed esercitare una funzione autonoma di controllo sulle condizioni del lavoro, in ogni fabbrica, azienda, supermercato, treno, banca, ufficio, a partire dalla attribuzione di poteri decisionali ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Senza questo controllo, e senza che il controllo indipendente del sindacato abbia accertato o imposto condizioni di sicurezza, produzione e lavoro vanno bloccati. Perché i lavoratori non sono carne da macello, come ha dichiarato stamane un delegato intervistato di una fabbrica in sciopero. Sono quelli che col proprio lavoro reggono l'intera economia del paese. Sono quelli che la potranno dirigere domani. Anche per questo vanno oggi difesi e preservati.
Partito Comunista dei Lavoratori