Dopo giorni di presidio permanente allo stabilimento di Gaggio Montano, il tavolo tra sindacati e proprietà della Saeco ha trovato un possibile accordo, dopo l'annuncio di 243 esuberi: 193 “uscite volontarie” di 75.000 lordi per chi accetta entro aprile, 55.000 per chi accetta entro giugno, 40.000 successivamente. Insomma, si riconferma il nuovo “modello emiliano” della cancellazione di posti di lavoro nell'industria dell'uscita volontaria… con la pistola alla tempia. Perché se i 193 non saltano fuori, chi fermerà i padroni dal reclamare altri licenziamenti (sempre volontari! Come gli arruolati nell'esercito della classe 1921, tutti dichiarati “volontari” da Mussolini)? Gli stessi che, di fronte a 193 posti di lavoro bruciati, esultano per la vittoria, perché “non si poteva fare di più”? Gli stessi funzionari sindacali che ogni singola volta hanno firmato con più o meno entusiasmo accordi a perdere che tradivano le lotte portate avanti dagli operai?
Solo gli stessi operai Saeco, che hanno mostrato già la loro forza, possono rigettare i licenziamenti: votando NO all'accordo e proseguendo la lotta per il rientro di TUTTI i licenziamenti. Se la Saeco vuole buttare la gente per strada, è giusto espropriare i suoi stabilimenti in Italia, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori stessi. Se i padroni mettono in dubbio il diritto a un salario, va messo in dubbio il loro “diritto” a fare profitti senza curarsi d'altro.
Operai Saeco, il Partito Comunista dei Lavoratori è dalla vostra parte. Proprio per questo, non possiamo che dirvi: questo accordo è una sconfitta bella e buona, è il tradimento della vostra lotta, è la conferma che i funzionari sindacali NON vogliono difendere i vostri salari e posti di lavoro.
Votare NO!
Continuare la lotta per difendere salario e posto di lavoro!
Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Bologna