Articolo
tratto da
Révue
Anticapitalisme et Révolution- corrente dell' NPA
n° ottobre/novembre
2016
Courant
A&R
IL MOVIMENTO CONTRO
LA LOI TRAVAIL E LA SITUAZIONE POLITICA
La
primavera 2016 é stata segnata dal primo grande conflitto di classe contro il
governo Hollande. Questo movimento, d' ampiezza inedita, si é ugualmente
distinto per il suo carattere poliforme, combinazione di più periodi e forme di lotte. Comprendere da dove viene tale movimento,
cosa esso significhi, é fondamentale per capire il periodo che si apre, il quale sarà
attraversato da questioni elettorali
relative all' elezione presidenziale e alla spirale reazionaria dei
differenti candidati, a sinistra come a destra.
Un
fulmine a ciel sereno?
La
potenza, la durata del movimento contro la Loi Travail, hanno sorpreso molti
osservatori, compreso nell' estrema sinistra. Da un altro lato questo movimento
non nasce all' improvviso. E' il risultato della maturazione di conflitti
sotterranei, invisibili della classe contro il padronato e il governo al suo
servizio.
Dal 2012 infatti, il governo era riuscito a fare passare,
quasi senza opposizione sindacale, varie misure, fra cui l' ANI,
mettendo in opera accordi di competitività, la <>, base per la riforma dei ritmi
e la riforma della scuola media.
I primi segnali di un possibile cambiamento si sono avuti con lo sciopero della
SNCF
di giugno 2014, contro la riforma ferroviaria.
Questo sciopero era un segno che ci si
poteva battere, sconfiggere questo governo.
Successivamente, é in tutt' altra situazione che i
lavoratori si ritrovano a fine 2014, faccia a faccia con la Loi Macron,
ulteriore simbolo della natura filopadronale e neoliberalista del governo
Hollande. Si assiste allora a un intensificarsi di mobilitazioni contro questa
legge.
Per la prima volta dall' arrivo di Hollande al potere, si
affaccia la possibilità di una risposta di insieme contro la sua politica. All'
interno della CGT, sempre più militanti contestano la politica del dialogo
sociale. Contestazione che esplode
a seguito dello << scandalo Lepaon>>.
Dietro questo scandalo si trovava una denuncia importante, fatta dai militanti,
della politica di collaborazione di classe portata avanti dalla
confederazione a partire dal 2012. La
direzione del sindacato é costretta, pur di riportare la calma, a sacrificare
Lepaon.Così, andando avanti, l' orientamento politico generale del sindacato
resta lo stesso: nonostante ciò, delle frange sindacali oppostesi alla linea
collaborazionista sono emerse e continuano a farsi sentire.
Gli attentati di Charli Hebdo e dell' Hyper Cacher, la
chiamata all' unità nazionale dell' 11 gennaio,
costituiscono un colpo d' arresto a questa evoluzione del clima
politico. Ma inaspettatamente, questo
arresto non é che temporaneo. In primavera, le lotte riprendono: nella sanità,
nell' educazione contro la reforma della
scuola media, etc. Philippe Martinez
deve considerare questa pressione alla base, cosa che spiega il rifiuto di
presentarsi nelle occasioni di dibattito sociale, e mette in atto un linguaggio
apparentemente duro nei confronti del governo. In ottobre 2015, l' affare delle <>
di Air France suscita un fermento popolare. Molti si riconoscono nei panni di
questi scioperanti che hanno rimesso in causa il potere di piccoli padroni. Gli
attentati del 13 novembre sono il pretesto, per le direzioni, di annullare
diverse manifestazioni che erano state convocate la settimana successiva. Per altro, i conflitti sociali proseguono e
il loro numero aumenta ( da 50 a 70 in settembre, e da 80 a 90 in novembre-
dicembre).
Queste lotte, invisibili, portate avanti da gruppi nei
settori spesso <
> e precari ( alberghi, restorazioni,
commercio etc), riportano in certi casi delle vittorie importanti. Comincia a
farsi largo l' idea che é possibile vincere. Ma queste vertenze restano
parcellizzate, non é condotta alcuna politica di unificazione.
Il 12 gennaio 2016, Mickael Wamen e otto sindacalisti di
Goodyear- Amiens sono condannati a 9 mesi di prison ferme
per avere difeso il loro posto di lavoro. Questo verdetto provoca,,
indignazione a livello nazionale, come all' epoca di Air France. Il 4 febbraio
la CGT lancia manifestazioni in tutto il
paese. Fatto importante: a Parigi, per la prima volta, un militante sindacale,
Mickael Wamen, interpella pubblicamente Martinez sulla sua politica. Il
confronto pubblico di questi due discorsi mostra, agli occhi di tutti, il
conflitto in corso nella CGT, tra una base giovane, spinta da frange sindacali
combattive, e il vecchio apparato spaccato davanti alle politiche di
compromissione.
Un movimento in quattro periodi
Ritornare sul periodo che precede il movimento é
fondamentale per comprenderne tutte le implicazioni, e quello che ha significato in tanto che rivoluzionari. Il
movimento contro la Loi Travail non si è prodotto casualmente, ma é stato l'
espressione di un momento di fermento generale.
Nonostante ciò, fino a quel punto tutto era accaduto in
ordine sparso, confuso: mancava una iniziativa che permettesse di centralizzare
questa rabbia generale contro il governo. La Loi Travail poteva diventare il
perno attorno al quale articolare la contestazione generale contro il governo e
il padronato. E' il momento che scelgono i giovani per convocare la data del 9
marzo. Il fatto che sia il settore
giovani dell' NPA ad essere presente
alla iniziativa de la conferenza stampa di appello alla data in questione,
dimostra l' importanza che possono avere dei rivoluzionari nel periodo. In ogni caso, delle manifestazioni sono
annunciate dappertutto, preparate da assemblee generali ( AG) nelle facoltà. La
pressione aumenta sulla CGT, in quanto questa data riscontra un' eco ben al di
là dei giovani studenti. La CGT e FO (
Force Ouvriere) si trovano costrette a riconoscere che qualcosa si sta
muovendo... a Parigi facendo però
appello a un concentramento alle 13, dall' altro lato della capitale.
Nonostante ciò, il 9 marzo a Parigi,
dalla fine del concentramento, i militanti sindacali si dirigono in massa a
place de la République, per unirsi alla manifestazione studentesca. Alcuni
hanno deciso di andare direttamente lì. In totale, 100 000 manifestanti si
mettono in movimento a partire da place de la République.
Padroni, governo, burocrati sindacali al loro servizio
cominciano ad agitarsi. Inizia ad materializzarsi
la possibilità di una convergenza tra giovani e classe operaia, capace di
catalizzare tutta la rabbia contro il sistema.
Bisogna velocemente invertire la tendenza. Le direzioni sindacali fanno
un appello ad una giornata di sciopero interprofessionale il 31 marzo.
Si possono quindi individuare quattro grandi momenti in
questo movimento di durata inedita. Tra il 9 e il 31 marzo, le manifestazioni
studentesche proseguono, alle quali spesso partecipano le frange sindacali
giovani, più combattive... Ma queste manifestazioni restano questione di una
minoranza. Le AG- assemblee generali- nelle facoltà non aumentano più,si
svuotano. Detto ciò, questa minoranza é determinata a battersi. Dei giovani,
una parte costituirà l' insieme di Nuit
Debout.
A partire dal 31 marzo emerge <>.
In questo movimento, dove coabitano varie preoccupazioni e orientamenti, si
creano commissioni, <>, <>, che cercano di orientarsi verso il mondo del lavoro. Ci sono
spesso giovani, studenti, ma anche giovani quadri sindacali combattivi, a capo
di queste commissioni. Il fenomeno é tale che Philippe Martinez, dopo il
51esimo congresso della CGT, dove era stato decisamente criticato, sceglie di
presentarsi davanti alla AG dei nuit-
deboutisti, con un discorso apparentemente radicale sullo sciopero rinnovabile,
finendo col dire che, come confederazione,
questo genere di sciopero non è pensabile.
Il periodo che segue il 51esimo congresso vede altri
settori più tradizionali, entrare in lotta: raffinerie, portuali, ferrovieri...
Il 10 maggio, il governo sceglie di passare con la forza contro il suo stesso
Parlamento usando l' articolo 49.3 della Costituzione.
I blocchi allora si moltiplicano. Se qui
si tratta di settori tradizionali che hanno sempre costituisto vettori di
lancio negli scioperi, si assiste a dei blocchi fra giovani, studenti, ma anche
tra precari, lavoratori interinali, che
vedono lì, il modo di esprimere la loro rabbia contro il governo.
Il movimento prosegue, sotto una nuova forma. Quando il 22
giugno, il governo tenta di vietare la
manifestazione parigina, e un compromesso vergognoso viene raggiuto con le direzioni sindacali, diretto a <>
la manifestazione, molti militanti si ribellano. Qualche centinaio di manifestanti , raggruppati in un corteo
interprofessionale, rifiutano collettivamente di sottoporsi ai controlli della
polizia. Il movimento si trova ora a battersi contro le misure repressive e
anti- democratiche ( contro il 49.3), ma sempre
con l' intento di rimettere in causa radicalmente questa società, e di
cercare di oltrepassare le decisioni delle direzioni sindacali.
L' emergenza di un' avanguardia larga
Quattro mesi di lotta, quattro periodi diversi. Differenti
settori si mobilitano in differenti
momenti, sempre in maniera minoritaria. Ma con la questione che ritorna: come
finirla con questa politica e, più in generale, con questo sistema? Come
bloccare l' economia? Avendo compreso, qualche volta in maniera confusa, che é dal lato mondo del
lavoro che le cose decisive si giocano; per i più coscienti, che necessario proclamare uno sciopero generale.
Questi giovani, questi militanti sindacali, questi
lavoratori, isolati ma radicali, costituiscono, in maniera chiara, un'
avanguardia larga con la quale oggi é
possibile discutere di questioni strategiche fondamentali.
Il concetto di avanguardia larga non é nuovo. Viene
utilizzato già dalla Ligue communiste negli anni successivi al 1968: <<
una parte di lavoratori che, a partire dalle mobilitazioni, acquisisce la
coscienza della necessità di
organizzarsi in maniera collettiva e duratura, e che é all' origine delle
risposte agli attacchi padronali.Si tratta di lavoratori capaci di innescare,
stimolare e di orientare le lotte di grandi masse.[...] Possono essere condotti
ad opporsi a uno o più aspetti della politica dei riformisti e, da lì, a
perdere fiducia negli apparati burocratici e
nella loro politica>>, spiegava il secondo congresso della LCR.
Il movimento contro la Loi Travail aumenta la distanza fra
le masse e il PS- Partito Socialista. I partiti riformisti alla sua sinistra
non sono riusciti per il momento a manipolare a proprio vantaggio questa
delusione e questa collera. Collera di cui in parte si é approffittato il FN-
Front National; detto ciò globalmente, il primo partito in Francia rimane l'
astensione. D' altra parte, le lotte
sono riprese dal 2014, in maniera spesso
invisibile, in settori inaspettati: categorie <
>, dove
la precarietà é la regola, dove ci sono
piccole unità produttive. I migliori esempi sono i settori alberghiero,
netturbini, la ristorazione... Altrettanti
settori non tradizionalmente
espressione del movimento sindacale hanno portato avanti un certo numero di
lotte, nel corso delle quali sono emersi dei quadri sindacali non cresciuti nel
girone dei partiti riformisti, ma che, comunque, hanno acquisito la coscienza
della necessità di organizzarsi in maniera collettiva. L' emergere di tali quadri sindacali entra in
conflitto con la politica tradizionale dei burocrati della CGT: fare una giornata di grande sciopero per mettere pressione, e
negoziare quello che si può. Da qui la
molitiplicazione dei conflitti fra questa base della CGT, e la direzione,
contrapposizione che ha condotto alla crisi Lepaon e a tutta la contestazione da lì poi nata.
Ripensare a tutto questo permette di tentare di
caratterizzare questa avanguardia larga. Da una parte ritroviamo, come
tradizionalmente nei movimenti che si sviluppano fra i giovani, giovani che si sono mobilitati nelle AG, nei
comitati di mobilitazione. Si tratta di soggetti- spesso politicizzati e/ o
influenzati dall' area dell' autonomia,
senza peraltro essere settari- che vediamo in parte alla guida delle commissioni << convergenza delle
lutte>> o << sciopero generale>> di <>, ma non solo: é ugualmente
presente un certo numero di giovani precari, di lavoratori isolati che, nell'
incapacità di organizzarsi realmente sui luoghi di lavoro, hanno tentato di
rapportarsi verso il resto del mondo del lavoro attraverso queste
commissioni. Ci sono poi scioperanti
dell' Educazione nazionale, che hanno scelto di lottare, di coordinarsi
malgrado l' assenza di mobilitazione generale nel loro settore. Ma nel contesto,
il fenomeno inedito per i rivoluzionari é l' evoluzione nella CGT. L' esempio
più impressionante é quello di Goodyear e di Info- Com CGT, che sono arrivati a
contrapporsi frontalmente alla confederazione.
Questi stessi sindacati, alla fine del conflitto, verseranno ingenti
somme delle loro casse di sciopero a
delle strutture sindacali ben al di là della loro abituale linea( ad esempio
SUD Poste 92- Solidaire): rimarcare questo aspetto é importante, poiché mostra
una reale evoluzione di militanti pronti
ad uscire dal quadro della CGT abituale per condurre delle azioni di fronte
unico, oltre a quelle contro la politica degli apparati sindacali. Infatti,
nonostrante all' interno di queste frange non vi sia avanzamento di coscienza
omogeneo, tutte condividono comunque il sentimento che si debba fermare la
politica di collaborazione di classe e mettere in atto un << tutti
insieme>> che rimetta in causa radicalmente questa società. Infine sono i
ferrovieri che, spesso, ma non sempre, sotto la spinta di militanti di estrema
sinistra, si sono autorganizzati, in
particolare nelle stazioni parigine o al deposito di Sotteville-lès- Rouen.
Questa <> é
frammentata. Non ha coscienza di esistere collettivamente. Queste differenti
punte di avanzamento di coscienza della classe si ignorano spesso nella maggior parte dei casi. Ma tutte ricercano, di proposito,
coscientemente, il modo di finirla con l' oppressione padronale. E' compito dei rivoluzionari tentare di
centralizzare questa avanguardia, fare convergere questi
differenti settori per costituire un principio di direzione alternativa
al movimento operaio tradizionale.
L' estrema sinistra nel movimento
Sfortunatamente, nella sua grande maggioranza, l' estrema
sinistra non ha proposto una politica all' altezza. Dal lato di Lutte ouvrière, si é
generalmente restati nella
routine abituale. Anzi gli interventi di
Jean- Pierre Mercier in televisione, enfatizzano la forza dei lavoratori, si felicitano del successo delle
manifestazioni, ma in nessun momento formulano una politica che si rivolga all' insieme della classe e che
l' aiuti a in prospettiva. Il dibattito LO- NPA alla festa di LO di questa
anno- 2016, a la vigilia della settimana del 17 maggio ad alto rischio per il
governo, é particolarmente illuminante. I responsabili di LO hanno avanzato un'
analisi molto ferma, spesso settaria, su <>, senza
vedere le contraddizioni che esistevano all' interno di questo movimento, senza
comprendere che dei lavoratori e dei giovani si sono serviti di questo mezzo
per costruire la loro lotta. Questa analisi falsa e settaria ha rappresentato
il pretesto per rifiutare ogni iniziativa comune con i militanti dell'
NPA, con la scusa che LO rifiutava di
mettere la classe operaria sotto la direzione di << Nuit debout>>.
Dall' altro lato, la maggioranza dell' NPA si é trovata in
balia degli eventi. Qualche giorno prima del 9
marzo, dei responsabili spiegavano che il vecchio movimento operaio era
morto, che si era ormai alla costruzione
di movimenti cittadini( utilizzando come argomento il successo della petizione
contro la Loi Travail...), che lo sciopero generale era distante anni luce
dalle preoccupazioni dei lavoratori. Il successo del 9 marzo, oltre alla
reazione dell' apparato/ direzione della CGT che lanciava l' appello al 31
marzo, hanno polverizzato questa argomentazione. L' apparizione di <> é allora stato il loro cavallo di battaglia... ma, ancora, senza
comprenderne il significato. Avendo elaborato il concetto di <>,
rappresentazione di cui l' emblema é Podemos in Spagna, questi militanti hanno
osservato che il Front de gauche( guidato da Melanchon), i cui deputati
hanno votato lo stato d' emergenza, é completamente diviso e, quindi, che non
poteva essere questa la << nuova
rappresentazione>> cui miravano. Questi ultimi, allora, hanno allora
spiegato che tale<> avrebbe dovuto emergere dal movimento
sociale. Solo così <> é diventata per loro,
successivamente, come il graal: tale rappresentazione politica sembrava
realmente emergere, proprio come Podemos.
In realtà, i militanti in questione sono corsi dietro un
fantasma. Questo schema non corrisponde alla situazione politica francese, dove
le direzioni riformiste tradizionali continuano ad avere un peso essenziale,
dove inoltre i partiti politici riformisti
non sono nemmeno riusciti a catalizzare la delusione delle masse nei
confronti del PS.
Nonostante ciò, lì
dove i rivoluzionari sono intervenuti tentando di prendere delle
iniziative, hanno riportato del successo. A Parigi, le commissioni
<>, <>, e
le varie commissioni di settori di lotta, sono state promotrici della creazione
di un' AG Assemblea Generale <>, portando avanti un primo tentativo di raggruppamento dei
diversi elementi parte dell' avanguardia
larga creatasi.
AG che, malgrado i suoi limiti, ha potuto trainare fino a
600 persone, é riuscita a convocare spezzoni intercategoriale a capo di cortei,
ha incitato a rifiutare collettivamente
i controlli della polizia... C'è ancora tanto da fare in vista di un' effettiva
riunione di questa avanguardia larga, ma i successi riportati dai rivoluzionari
là dove sono stati a capo delle iniziative, dimostrano che il contesto attuale
é ricco di potenzialità.
Il periodo resta ricco di potenzialità
L' adozione e il voto della legge hanno rappresentato
un colpo per il movimento e per la classe operaia.
L' estate- con i nuovi massacri di Daech e l' esplosione
della faccenda burkini- ha rinforzato il clima razzista e reazionario. Questo
clima globale si riflette sulle lotte. I fenomeni di divisione sono reali, e
non si tratta di negare la tendenza generale. Nonostante ciò, a dispetto della
spirale razzista e nazionalista dei politici di qualsiasi orientamento, la
parentesi aperta dal movimento contro la Loi Travail é lontana dall'
essere chiusa. Dalla ripresa, sono ricominciati degli scioperi nelle fabbriche, nelle
scuole... La manifestazione del 15 settembre, convocata prima delle vacanze
dall' intersindacale, é stata un discreto successo (40 000 persone a Parigi).
E' la prima volta che un movimento riesce a sopravvivere, anche se con una
portata più ridotta, all' estate. Per
molti militanti, non é tempo della rassegnazione.
In questo contesto, i rivoluzionari devono essere in grado
di condurre fino alla fine l' esperienza con le frange più determinate del
movimento. Malgrado la decisione dell' intersindacale di non convocare più
nuove manifestazioni contro la Loi Travail, una frangia importante di
militanti, tale avanguardia larga, ha voglia di continuare la battaglia.
[E' in particolare il caso di Goodyear, il cui processo
avrà luogo il 19/20 ottobre( rivio a 11 gennaio). I lavoratori Goodyear
lanciano un appello a fare di questa giornata una vasta giornata di sciopero
interprofessionale, con concetramento nazionale ad Amiens, mettendo al centro
delle rivendicazioni il rilascio per i
militanti perseguiti ma soprattutto l' abrogazione della loi Travail. Si tratta
di un appello nazionale che riveste dunque un carattere atto a permettergli di
poter divenire la nuova giornata capace di centralizzare la battaglia contro il
governo e la sua politica. Ovvero ciò che costituisce l' obiettivo centrale
delle prossime settimane. ]
Traduzione a cura di
Marta Positò militante della sezione del PCL di Bologna
Attualmente residente
a Parigi