♠ in anticapitalismo,egemonia,Friday For Future,Lega,movimento,PD,razzismo,rivoluzione,Salvini,sardine,xenofobia
In questi ultimi giorni migliaia di persone stanno riempiendo le piazze d’Italia per protestare contro l’arrivo di Salvini, per dimostrare che c’è ancora chi non si arrende al tour infinito della sua becera propaganda razzista e xenofoba.
Così è nato il "movimento delle sardine", movimento che si presenta non solo come opposizione a Salvini ed alle sue politiche, ma anche come monito e nemesi contro tutta quella sinistra rimasta per anni troppo immobile, passiva e compromessa con le politiche di governo.
Quando ci si lamenta giustamente della pretesa del movimento di non avere al suo interno bandiere di partito, infatti, non si può sorvolare sul fatto che questo è anche il prodotto delle politiche lacrime e sangue di cui si è reso responsabile l’intero arco delle forze della sinistra più o meno riformista.
Noi sappiamo per esperienza che, dietro il presunto velo apartitico, si nasconde quasi sempre il volto del partito sbagliato, quello più sporco e ipocrita, in questo caso l’immarcescibile PD che, con la consueta opera di trasformismo, cerca ora in piazza di rifarsi il trucco.
A differenza del movimento di Greta del Fridays For Future, il movimento delle sardine, infatti, vede al momento non solo una presenza periferica del PD, ma un vero e proprio tentativo egemonico, in molte piazze anche riuscito. Nondimeno la motivazione che muove le piazze è sacrosanta, e il movimento va quindi seguito e incalzato per smascherare i suoi falsi amici.
Come PCL, sappiamo che, spesso, la coscienza politica nei movimenti è molto arretrata, specialmente in Italia, ma questa non è una ragione per lasciare da soli quei movimenti. Perciò non solo siamo dentro il movimento, ma lavoriamo per sviluppare al suo interno una prospettiva rivoluzionaria ed anticapitalista, l’unica in grado di battere davvero Salvini.
Tanto più che l’epoca è instabile e il PD oggi alla testa, con una propaganda audace e sistematica, può trovarsi presto alla coda per ruzzolare definitivamente nella polvere, liberando così la coscienza delle migliaia di “sardine” che oggi riempiono la piazza, facendo fare un passo avanti gigantesco alle lotte di classe di questo Paese. È questo l’obbiettivo per cui bisogna lavorare.
Così è nato il "movimento delle sardine", movimento che si presenta non solo come opposizione a Salvini ed alle sue politiche, ma anche come monito e nemesi contro tutta quella sinistra rimasta per anni troppo immobile, passiva e compromessa con le politiche di governo.
Quando ci si lamenta giustamente della pretesa del movimento di non avere al suo interno bandiere di partito, infatti, non si può sorvolare sul fatto che questo è anche il prodotto delle politiche lacrime e sangue di cui si è reso responsabile l’intero arco delle forze della sinistra più o meno riformista.
Noi sappiamo per esperienza che, dietro il presunto velo apartitico, si nasconde quasi sempre il volto del partito sbagliato, quello più sporco e ipocrita, in questo caso l’immarcescibile PD che, con la consueta opera di trasformismo, cerca ora in piazza di rifarsi il trucco.
A differenza del movimento di Greta del Fridays For Future, il movimento delle sardine, infatti, vede al momento non solo una presenza periferica del PD, ma un vero e proprio tentativo egemonico, in molte piazze anche riuscito. Nondimeno la motivazione che muove le piazze è sacrosanta, e il movimento va quindi seguito e incalzato per smascherare i suoi falsi amici.
Come PCL, sappiamo che, spesso, la coscienza politica nei movimenti è molto arretrata, specialmente in Italia, ma questa non è una ragione per lasciare da soli quei movimenti. Perciò non solo siamo dentro il movimento, ma lavoriamo per sviluppare al suo interno una prospettiva rivoluzionaria ed anticapitalista, l’unica in grado di battere davvero Salvini.
Tanto più che l’epoca è instabile e il PD oggi alla testa, con una propaganda audace e sistematica, può trovarsi presto alla coda per ruzzolare definitivamente nella polvere, liberando così la coscienza delle migliaia di “sardine” che oggi riempiono la piazza, facendo fare un passo avanti gigantesco alle lotte di classe di questo Paese. È questo l’obbiettivo per cui bisogna lavorare.