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La battaglia per il referendum in Grecia. Sesto giorno.






Ultimo giorno. Domenica 5 luglio: il trionfo. È un grande momento per il popolo greco, per tutti gli oppressi dell'Europa e del mondo. Un ribelle, fiero, gigantesco "no" popolare ha trionfato contro l'arrogante ultimatum di una barbarica austerità permanente imposto dalle istituzioni imperialiste dell'FMI e dell'UE.

Circa il 62 per cento degli elettori si è espresso per il "no". Solo il 38 per cento circa ha votato "sì". Nei quartieri popolari il "no" ha raggiunto un incredibile 70-80 per cento! L'infame leader dell'opposizione di destra di Nuova Democrazia, Samaras, si è dovuto dimettere.

Abbiamo sperimentato una campagna mai vista prima di intimidazione del popolo greco, organizzata internazionalmente dai centri del capitale globale. La chiusura delle banche, imposta dalla decisione della BCE di tagliare la liquidità nella settimana stessa del referendum, ha prodotto un'enorme pressione e paura. Il ricatto imperialista era pienamente appoggiato da tutti i partiti dell'opposizione borghese, da tutti i media borghesi, dalla SEV (confederazione degli imprenditori greci), dai banchieri, dai burocrati sindacali del GSEE e dell'ADEDY, dai vescovi e dal reazionario "movimento della società civile" pro-Unione Europea organizzato dall'alto sul modello dell'Euro-Maidan di Kiev. Tutti i nemici della classe lavoratrice e delle masse impoverite hanno unito le loro forze per assicurare una vittoria del "sì".

A sinistra, lo stalinista Partito Comunista di Grecia (KKE) ha boicottato il "no", facendo appello al voto nullo o all'astensione.

La Diabolica Alleanza ha miseramente fallito il raggiungimento dei suoi reazionari obbiettivi. Hanno sottovalutato la forza, la rabbia, la tenacia, la capacità di lottare delle loro vittime: dei lavoratori, dei milioni di disoccupati e di impoveriti, in primo luogo delle giovani generazioni senza lavoro e senza futuro.

Il punto di svolta politico, che ha mostrato cosa stesse bollendo sotto la superficie, si è avuto l'ultimo giorno di campagna per il referendum, il 3 luglio, con la straordinaria mobilitazione popolare di piazza Syntagma, quando la vera forza sociale del cambiamento storico è scesa da protagonista nell'arena della lotta di classe. Una nuova fase di radicalizzazione rivoluzionaria è iniziata, e con essa il passaggio verso uno scontro decisivo.

Nel suo primo commento sui risultati, Vangelis Meimarakis, ex Presidente del Parlamento ed ora presidente ad interim di Nuova Democrazia, ha minacciato i vincitori del referendum in chiari termini di classe: «La borghesia che ha sostenuto il "sì" saprà dare la sua risposta, nel caso in cui un accordo con l'UE non sarà raggiunto».

Ma il pericolo viene non tanto dal campo della destra, sconfitta, quanto piuttosto dai leader della sinistra vittoriosa. Il governo ha fatto numerosi appelli all'"unità nazionale" e a "non rompere con l'UE". Tsipras ha chiesto al Presidente della Repubblica di convocare una riunione di tutti i partiti rappresentati in Parlamento per elaborare una posizione comune sui futuri negoziati al fine di un "ragionevole accordo" con l'UE. Syriza chiede la pace di classe e la collaborazione di classe in condizioni di aperta guerra di classe.

Come abbiamo insistito nel comunicato dell'Ufficio Politico dell'EEK sulla vittoria del "no", diciamo: "Nessuna concessione, nessuna ritirata davanti al nemico di classe, davanti alla troika imperialista e alla borghesia greca! Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra di classe continua, fino alla vittoria finale del potere ai lavoratori e del socialismo in Grecia e in tutta Europa!"

Un nuovo capitolo nella storia della crisi capitalista mondiale e della rivoluzione si è aperto. In questo nuovo scenario, l'EEK si prepara ad organizzare la Terza Conferenza Euro-mediterranea dei movimenti sociali e delle organizzazioni rivoluzionarie d'Europa, dei Balcani e della regione mediterranea, che si terrà ad Atene dal 18 al 20 luglio, per elaborare insieme un'analisi della situazione attuale, una prospettiva per la lotta ed un comune piano d'azione.

Savas Michael-Matsas (segretario dell'EEK, Partito Rivoluzionario dei Lavoratori di Grecia)