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I lavori della Terza conferenza euromediterranea

La Terza conferenza euromediterranea si è tenuta con successo ad Atene, in Grecia, tra il 18 e il 20 luglio, sotto le straordinarie condizioni di una perdurante crisi politica nel paese e in Europa.

La conferenza è stata organizzata dal Centro Socialista dei Balcani "Christian Rakovsky" e da RedMed, ed è stata ospitata dall'EEK, Partito Rivoluzionario dei Lavoratori di Grecia.

L'interesse e l'attrazione manifestati nei confronti dalla conferenza riflettono certamente l'enorme interesse suscitato dalla crisi greca e dell'eurozona. Allo stesso tempo, riflettono l'autorità politica del principale promotore e organizzatore della conferenza, l'EEK, crescente in Grecia e all'estero prima e dopo l'inizio della crisi attuale.

Ai lavori della conferenza hanno partecipato partiti, organizzazioni e singoli militanti da Grecia, Turchia, Italia, Finlandia, Danimarca, Regno Unito, Portogallo, Austria, Polonia, Macedonia, Bulgaria, Cipro, Kurdistan, Ucraina, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, India e Brasile, per un totale di 19 paesi, ai quali vanno aggiunti compagni dall'Iran, dalla Tunisia e dalla Bosnia, che non hanno potuto essere presenti per ragioni indipendenti dalla loro volontà (compresi problemi relativi ai visti). I compagni dell'Iran e della Bosnia hanno tuttavia inviato loro contributi scritti alla conferenza.

Dalla Grecia, oltre all'EEK, sono intervenute le organizzazioni di Antarsya NAR e OKDE-Spartakos, e i lavoratori della "Carovana di lotta e solidarietà" della fabbrica VIO.ME e della tv-radio ERT3, entrambe sotto controllo dei lavoratori.
Dalla Turchia ha partecipato attivamente il DIP, in quanto co-organizzatore. Ha partecipato alla conferenza anche lo SDP (partito affiliato all'HDP, formazione che ha recentemente riscosso una importante vittoria elettorale ed è divenuta il principale obbiettivo degli attacchi terroristi dell'IS e del regime di Erdogan), ed era presente il "Comitato di solidarietà con i prigionieri politici in Turchia e in Kurdistan", che ha portato i suoi saluti insieme ad altri militanti e attivisti da tutto il Kurdistan.
Dall'Italia ha partecipato una delegazione del PCL.
Dalla regione balcanica erano presenti compagni dell'Autonomous Workers Union della Bulgaria e il movimento "Lenka" della Macedonia. Un documento è stato inviato dai lavoratori della fabbrica occupata DITA di Tuzla, Bosnia-Erzegovina. Presente anche un compagno di Cipro.
Dalla Federazione Russa hanno preso parte alla conferenza delegati del RPK (Partito Russo dei Comunisti), del RKP-KPSS (Partito Comunista Russo-CPSU), dell'OKP (Partito Comunista Unificato) e del movimento "Alternativi" (Alternativa).
Dall'Ucraina hanno partecipato alla conferenza le organizzazioni Controcorrente, Borotba, il Partito Comunista della Repubblica Popolare di Donetsk e l'Unione dei prigionieri e dei rifugiati politici del Donbass (via skype).
Dalla Polonia era presente una militante della sinistra anticapitalista.
Dalla Finlandia una delegazione del MTL (Marxist Workers' League).
Dalla Danimarca era presente Jette Kromann, militante del SAP.
Dal Regno Unito Hillel Ticktin, direttore della rivista marxista Critique.
Dal Portogallo Raquel Varela, della rivista Rubra.
Dall'Austria una rappresentanza della Revolutionary Communist International Tendency.
Dagli USA Alex Steiner, del blog permanent-revolution.org.
Dal Sud Africa Latief Parker, del comitato editoriale di Critique.
Presenti anche, a titolo personale, osservatori dall'India e dal Brasile, la maggior parte dei quali del PSTU.
Un messaggio di saluti è stato inviato alla conferenza dal PT (Partido de los Trabajadores) dell'Uruguay.

L'ultimo giorno della conferenza, lunedì 20 luglio, speciali commissioni hanno preparato e presentato alla conferenza una risoluzione finale e diverse dichiarazioni sul massacro di Suruç, sul Medio Oriente, sui Balcani e sull'Ucraina.
La risoluzione finale è stata votata all'unanimità dai presenti (ai compagni che sono dovuti partire domenica sera il documento è stato inviato per le loro considerazioni). Sempre all'unanimità sono state votate le dichiarazioni su Medio Oriente, su Suruç e sui Balcani.
La dichiarazione sull'Ucraina ha provocato, come in occasione della seconda conferenza, un intenso dibattito, ed è stata votata - emendata - da una larga maggioranza, con due astensioni (PCL e Hillel Ticktin) e nessun voto contrario.
Tutto il materiale sarà pubblicato nelle rispettive lingue dei partecipanti e largamente distribuito.
Comitato organizzativo della conferenza